Quando il gioco si fa duro, Dybala comincia a scendere in campo. Si può parafrasare così la situazione in giallorosso della Joya che, nel corso delle prime tre partite, aveva il freno a mano tirato. Non ha giocato male, anzi con lui in campo la Roma cambia volto e capacità, ma aveva altri pensieri che lo bloccavano. Uno su tutti: il mercato.
Le tentazioni arabe gli hanno fatto passare un’estate da protagonista fra opportunità e aspettative. Dybala, come un lieto fine inatteso, ha scelto la Roma: non solo un gesto d’amore verso i giallorossi, ma anche e soprattutto verso sè stesso. L’Arabia gli avrebbe garantito più soldi, ma meno appeal mediatico e questo – anche in ottica Nazionale – sarebbe stato un danno non da poco per Dybala che vuole vivere questi anni da protagonista.
Infatti la Seleccion, dopo averlo visto con la Roma, gli affida la camiseta numero 10, Quella di Maradona e Messi. Un passaggio di consegne che simboleggia come la Joya sia tenuta in considerazione. A Roma indossa la 21, per ragioni di cabala e storia, ma la sostanza non cambia. Dybala deve essere il leader in campo dei giallorossi, per questo contro il Genoa De Rossi è pronto ad affidargli l’attacco insieme a Dovbyk.
Una certezza in più per aiutare il collega appena arrivato a sbloccarsi: Dybala spazia e il campione ucraino finalizza. L’unione fa la forza, ma in questo caso bisogna fare punti. La Roma ha bisogno di una vittoria per cercare di rimettersi in carreggiata e tenere il passo delle grandi dopo la solidità difensiva vista a Torino.
Contro la Juventus la compagine giallorossa non è andata oltre lo 0-0. Al cospetto del Genoa si dovrà cercare di portare a casa il bottino pieno, in attesa della prossima partita in casa. Anche quella, contro l’Udinese, dovrà coincidere con una vittoria per riscattare l’esordio amaro – tra le mura amiche dell’Olimpico – contro l’Empoli. La Roma deve rinascere dalle proprie ceneri come una fenice. Stavolta però ha una Joya in più.