Torna il derby Primavera fra Roma e Lazio, con le sue emozioni, i suoi protagonisti, i suoi retroscena, 90 minuti da vivere in ogni loro sfaccettatura, senza esclusione di colpi e, soprattutto, senza alcuna speculazione: poi la sfida nella sfida, quella fra i giocatori più forti, più imprevedibili, il confronto tra Leonardo Di Tommaso e Federico Coletta.
Insomma, non sarà una giornata feriale come le altre lunedì, ore 17:30 al Fersini di Formello, centro sportivo laziale dov’è difficile uscirne indenni. Con la mente alle due stracittadine dello scorso anno e all’incredibile semifinale scudetto di maggio, decisa dalla rovesciata di Alessio, proviamo ad approcciarci alla sfida. Ma come dice il proverbio, anno nuovo vita nuova, sarà un altro inedito capitolo di una sfida eterna.
La Roma ci arriva da capolista, in coabitazione col Genoa, la Lazio da terza incomoda e con tutta l’intenzione di rovinare la festa alle due che la precedono. Ma soprattutto alla Roma. Tra le formazioni di Stefano Sanderra e Gianluca Falsini, tra i tanti duelli da seguire con la massima attenzione, quello sicuramente pronto ad incendiare il derby sarà il confronto tra Leo Di Tommaso e Fede Coletta. Una sfida nella sfida che inevitabilmente sarà evidenziata col pennarello giallo sui taccuini di tutti gli scout che giungeranno in quel di Formello per seguirla da vicino. I due sono attenzionati da vari club…
Nonostante giochino praticamente nella stessa porzione di campo, i tecnici affidano loro mansioni differenti, in base alle alchimie delle squadra d’appartenenza. Coletta, mezz’ala nel 4-3-3 di Falsini o all’occorrenza ala esterna nel tridente, è un giocatore col vizio del gol. Caratteristica molto più accentuata rispetto a Di Tommaso, maggiormente adatto a compiti di copertura. I 4 gol nelle prime tre giornate del romanista lo lasciano intendere benissimo. Un po’ come i 17 della scorsa stagione nei 27 gettoni di presenza consegnati alle statistiche (senza dimenticare i 6 assist a suo nome). Pesano nel confronto, forse, i due anni di differenza dato che Fede è del 2007.
Vicecersa Di Tommaso, classe 2005, sa che questo è l’ultimo suo anno da protagonista in questa categoria. Sulle sue spalle porta dunque una grande responsabilità. Davanti a sé un bivio amletico: salire in prima squadra o salutare a fine anno. Ma ora non ci pensa. Sarà quel che sarà. Certo è che lunedì la sua corsa incrocerà più volte quella di Coletta.
Di Tommaso è abile nelle letture preventive, ragion per cui è una sorta di difensore aggiunto nei contropiede o situazioni similari. Sanderra non può fare a meno di lui, come dimostra l’ampio utilizzo che ne ha fatto lo scorso anno: oltre 2500 minuti in campo e solo tre gare saltate, due per squalifica. Un irriducibile. Ha tecnica e fisicità, supporta l’azione, ha licenza d’uccidere. Insomma, sarà una bella sfida…