Francesco Totti Direttore Tecnico della Roma, con particolare attenzione ai calciatori del futuro. Questo lo scenario perfetto secondo molti tifosi giallorossi. La telenovela mediatica sul tema è tornata attuale quando l’ex Capitano giallorosso ha parlato a Sky Sport del fatto che i Friedkin non l’abbiano mai chiamato. Si è definito, forse, ingombrante Totti.
Per questo non vogliono farlo entrare nuovamente in società. Insieme a Pallotta aveva provato a rinnovare il parco dirigenti, ma la sua avventura in giallorosso è durata poco dopo il 2017. Anno del suo ritiro dal calcio giocato. Ora altri anni sono trascorsi, Francesco Totti è un uomo diverso. Ancora più maturo e vorrebbe una chance.
Totti e il futuro da dirigente
Aspetta una chiamata che non arriva: i tifosi spingono per cercare di rinnovare questo sodalizio, ma ancora non sembra essere il momento propizio. C’è poi un’altra questione legata alle circostanze. Le parole di Totti nell’ambiente Roma hanno un peso anche senza essere dirigente. Attualmente l’ex Capitano è un tifoso, ma non si può certo definire un supporter qualsiasi.
Le analisi fatte, a livello dialettico, sul momento attuale della società giallorossa sono ineccepibili. Un conto è parlare, un altro è portare avanti un progetto: Totti ha più volte detto, quando era dirigente giallorosso con Pallotta, di essersi sentito imbrigliato. Non abbastanza libero di esercitare la propria idea di calcio e di calciatori.
I tifosi hanno deciso: “Richiamatelo in società”
Non aveva voce in capitolo sul mercato, secondo lui, e mancavano tanti tasselli necessari a farlo sentire apprezzato. Anzi, indispensabile. Non si sentiva al centro del progetto. Ora potrebbe esserlo, ma i Friedkin – nonostante l’acclamazione dei tifosi – non lo chiamano: il motivo qual è? Forse ha a che fare con la consapevolezza che i ruoli dirigenziali sono scomodi e potrebbero diventare un’arma a doppio taglio per uno come Totti, con quel blasone e quella reputazione?
L’ex centravanti i panni del battitore libero li veste benissimo, molti non se la sentono di ricollocarlo dentro un sistema. I tifosi – sui social e non solo – hanno già espresso la sentenza: “Richiamatelo”. L’ultima parola, però, non spetta a loro.