Stadio della Roma, si va avanti. Adesso anche il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato in appello da due residenti dell’area dove dovrebbe sorgere il nuovo impianto giallorosso. In questi terreni, lo ricordiamo, è in essere un’ordinanza di sgombero da parte del Campidoglio che era stata oggetto di un ricorso presentato in Tribunale. Quest’ultimo però, notizia di queste ore, ha trovato come detto un’altra risposta uguale per i ricorrenti: ovvero il “no”. Dopo quello già pronunciato dal Tar ad agosto.
Ma qual era il nodo del contendere in questo caso? I cittadini avevano chiesto al Giudice sostanzialmente di impedire l’accesso ai terreni di loro proprietà da parte dei tecnici della Roma incaricati di effettuare indagini sull’area ai fini della redazione del progetto definitivo dello stadio. Tutelando così la loro proprietà. Il Tribunale aveva accolto inizialmente la richiesta dei due residenti costringendo il Comune – che ad inizio anno ha dichiarato l’interesse pubblico dell’opera – ad emanare le ordinanze di sgombero coatte dei terreni.
Il provvedimento è stato impugnato al Tar che ha però respinto il ricorso. Il Comune ha quindi potuto procedere col recupero dei terreni. Tutto finito? Macché. I cittadini sono andati avanti con la loro battaglia (come legge consente) e arriviamo così al ricorso in appello presentato al Consiglio di Stato per sospendere l’efficacia delle ordinanze. Che però non è arrivata né subito (grazie all’intervento tempestivo dell’Avvocatura Capitolina), né oggi con i Giudici che hanno respinto definitivamente il ricorso.
Per una parte del processo che si conclude ce ne è un’altra ancora in essere. I procedimenti menzionati infatti avevano come oggetto di discussione soltanto l’efficacia delle ordinanze di sgombero del Campidoglio mentre adesso c’è da attendere il dibattimento nel merito legata al possesso dei terreni. O meglio, al presunto diritto da parte dei ricorrenti di “tutelare la proprietà delle loro aree”, ovvero il principio che aveva generato questo capitolo giudiziario portando il Campidoglio a procedere con le ordinanze di sgombero dopo l’iniziale accoglimento cautelare da parte del Tribunale delle richieste dei cittadini.
In questo caso l’appuntamento è per metà mese. Intanto la Roma va avanti con i lavori che porteranno alla stesura del progetto definitivo (qui le immagini del rendering diffuse qualche settimane fa). In più, alla luce di questa sentenza, adesso i tecnici potranno completare le indagini geologiche e archeologiche necessarie per l’iter.