Roma, il collaboratore spiega com’è stato possibile battere il Milan in Europa League

Una sfida leggendaria, quella in EL tra Roma e Milan dell’anno passato: il collaboratore ne spiega il segreto del successo

Giulio Benatti -
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Enrico Iodice, staff tecnico della Roma – asroma.com (romaforever.it)

 

“Un grande privilegio poter conoscere questa grande città e la sua storia”, parola di Enrico Iodice, stretto collaboratore di Daniele De Rossi nello staff tecnico che guida la Roma dall’anno scorso e grande stratega di quella mitica partita col Milan in Europa League. Ma andiamo con ordine. Il suo compito riguarda chiaramente il lavora sul campo e l’analisi. Friulano di Maniago in provincia di Pordenone, classe 1984, vanta una laurea in educazione fisica oltre al brevetto d’allenatore UEFA A. La sua esperienza decennale all’Udinese e all’Hellas Verona fa di lui una delle figure più apprezzate in questo campo. Non a caso De Rossi l’ha voluto con sé nell’avventura capitolina. Lo contattò l’estate scorsa e fra i due fu subito intesa.

Perfezionisti entrambi, sono i primi a chiedere il meglio di sé sul lavoro. Daniele ha esigenze verso sé stesso molto alte – spiega Iodicee noi siamo trascinati da questo tipo di cultura. Mentalità che ci impone di non cercare nessun alibi e mantenere il focus sulle cose che dipendono da noi. Con un atteggiamento del genere, ti trascini non solo lo staff, ma soprattutto lo spogliatoio più importante, quello dei giocatori. Inoltre, siamo un gruppo che lavora in grande sinergia, c’è confronto aperto su tutto”. Questo uno spaccato del modus operandi che guida l’allenatore di Ostia. Un rapporto dove non può chiaramente mancare la fiducia reciproca.

Il collaboratore spiega la mossa tattica di Roma-Milan…

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Enrico Iodice (a sinistra) durante una seduta d’allenamento – asroma.com (romaforever.it)

Il percorso di Iodice nel calcio inizia all’Udinese come allenatore di settore giovanile. Poi a Pordenone inizia a dedicarsi completamente alla prima squadra dal secondo anno. Dopo 13 campionati di A nel curriculum, vanta le referenze di Guidolin, Delneri, Gotti, Tudor, Iachini, Cioffi e Nicola. “L’obiettivo primario dell’analisi – spiega Iodice – è sviscerare quali sono gli aspetti migliorativi e quelli che stanno andando nella direzione prevista. Porre il focus su questi contenuti, per poi strutturare esercitazioni di campo. Parallelamente a questo ci sono lo studio dell’avversario e la formulazione della strategia di gara”. La gara Roma-Milan d’Europa League dell’anno passato ne è un chiaro esempio.

Lui difatti il collaboratore-stratega nella scelta di schierare El Shaarawy a destra, sulla fascia forte del Milan. “È stata una bella intuizione di Daniele. Il Milan cercava di attirare molto l’avversario con la grande proprietà di palleggio dei suoi 5 costruttori di gioco. Più Maignan, sfruttato molto in fase di costruzione bassa. Abbiamo deciso di innescare la linea di pressione qualche metro più bassi e rinforzare la nostra catena di destra, dove loro avevano Theo e Leao. Stephan, per caratteristiche, ritenevamo potesse farlo. E in campo ha fatto una partita importante, come tutti i suoi compagni. Lavorando di squadra, sempre, si ottengono i risultati”.