Totti Gold. Tornare a parlare di Pallone D’Oro nella Capitale significa andare a ritroso nel tempo, sino al 2001, e rievocare nella mente dei tifosi questo striscione che troneggiava in Curva Sud. Un gioco di parole semplice, chiaro, diretto. Totti gol diventava Totti Gold, ovvero Totti d’oro perché il Capitano giallorosso era candidato alla vittoria del prestigioso riconoscimento di France Football.
Lo stesso accadde per Tommasi, i romanisti all’anima candida giallorossa dedicarono solo un coro: “Mi diverto solo se, solo se gioca Tommasi…”. Tra dediche e certezze quella Roma di Capello si prendeva tutto: Scudetto e consensi in Europa. Oltretutto di lì a poco ci sarebbe stato l’esordio in Champions League contro l’Anderlecht di un certo Daniele De Rossi. Attuale tecnico giallorosso.
Corsi e ricorsi storici per dire che la Roma, quantomeno, al Pallone D’Oro ci è affezionata e ogni volta che i suoi giocatori sono in nomination succede qualcosa di bello e incoraggiante per il futuro. Una sorta di buon auspicio. I più scaramantici, ora, staranno facendo i dovuti scongiuri ma quel che è successo alla Giugliano – unica candidata donna in Italia al Pallone D’Oro – con la maglia della Roma non può essere casuale.
Infatti la donna ringrazia i Friedkin: “Senza di loro la Roma Femminile non avrebbe vinto così tanto”. Due Scudetti di fila più la Coppa Italia. Successi uno dopo l’altro a conferma che la solidità a Trigoria non è un optional, nemmeno per i colleghi maschi. Torniamo, quindi, a Totti e Tommasi. Loro gettarono le basi nel 2001.
Oggi – a raccogliere l’eredità di candidati al Pallone D’Oro – ci sono altri due volti noti. Sebbene non ancora così importanti come i primi due. Hummels e Dovbyk, a Roma, sono appena arrivati ma il riconoscimento di France Football fa subito capire che entrambi non sono venuti nella Capitale in vacanza. Quindi, se bisogna aggrapparsi ai ricordi perchè – citando l’ex Mou – ricordare è vivere, allora possiamo dire che la doppietta Dovbyk-Hummels dopo Totti e Tommasi non è casuale.
Il Pallone D’Oro vede loro in prima linea, a prescindere se lo vinceranno o meno, così come sono in prima linea nel progetto Roma. 23 anni fa è arrivato uno Scudetto, con due candidati al Pallone D’Oro, ora – dopo due decadi – i candidati ci sono ancora. Manca la seconda parte della storia, ma c’è anche il tempo volendo per realizzarla.