Soulè con la maglia giallorossa (RomaForever.it)
“Tu non vedrai nessuna cosa al mondo maggiore di Roma”, diceva Orazio. Qualche secolo da queste parole è passato, ma le cose non sembrano essere cambiate all’ombra del Colosseo. Un mercato complicato e ricco di nuovi innesti ha messo Roma e la Roma in condizione di rinnovare e rinnovarsi: ora serve soltanto lavorare.
A sessione estiva chiusa, però, è possibile affermare che i giallorossi sono voluti e ben voluti. Soulè, Dovbyk, Hermoso, Hummels. Tutte personalità che erano contese sul mercato, ma non hanno esitato un attimo a scegliere la Roma. L’ex Juventus in particolare ha ingaggiato una vera e propria battaglia interna con la Juventus, ma in quel caso c’era Dybala a fare da ambasciatore.
Senza contare l’altro connazionale Leo Paredes. In ogni caso l’argentino è arrivato nella Città Eterna volendolo fortemente e rischiando anche la carriera perchè Giuntoli – DS bianconero – lo aveva messo di fronte a un aut aut. O accetti le avances inglesi, oppure retrocedi nei giovanissimi.
Neanche questo “ultimatum” ha attecchito e la Roma l’ha portato nella Capitale alle proprie condizioni. Stesso dicasi per Dovbyk: il quale, dopo aver parlato con De Rossi, ha rifiutato la corte spietata dell’Atletico Madrid. Infine, ma non per importanza, Hermoso e Hummels che hanno aspettato solo la Roma per potersi accordare.
Malgrado fossero svincolati e potessero andare dovunque. Quindi qualche domanda conviene cominciare a farsela. Cosa attira tanti campioni a Roma, due di questi – oltre alla Giugliano – sono anche candidati al Pallone D’Oro, da rinunciare ad altre offerte? La risposta è semplice. I giallorossi sono un progetto in espansione. Questione che magari non suona familiare ai tifosi perché vedono una squadra che ancora arranca tra novità e infortuni, ma la realtà è che l’appeal della Roma – anche all’estero – è cresciuta.
Inoltre il no di Dybala agli arabi ha acceso un altro campanello d’allarme: se uno come Dybala, non proprio l’ultimo arrivato, rifiuta tanti soldi per restare a Roma, un motivo ci sarà. È quello che vogliono scoprire gli altri colleghi campioni. Vedere se la Joya, e non solo lui, ha fatto bene a restare. Capire cosa lo ha attirato tanto nella Capitale da non riuscire a concepire altro.
Eppure alternative c’erano e, volendo, ci sono. La Roma – anche grazie a De Rossi, con la mano dei Friedkin – si sta rifondando ma è già un punto di interesse. Sebbene i risultati ancora non arrivino (al netto di due finali consecutive e una terza sfiorata lo scorso anno) sembrano esserci le basi per diventare un polo di interesse ed esempio per tutti.
Alcuni hanno già cominciato a capirlo, ora serve convincere tutti gli altri. Un buon collante saranno senza dubbio i punti e i risultati, ma anche i campioni non guastano. Soprattutto perchè, senza questi, tutto il resto potrebbe non arrivare. O meglio non essere così alla portata. La Roma si sta impegnando per rendere l’impossibile possibile. Forse è proprio questo che piace a chi ancora non rinuncia a vivere di calcio.