Daniele De Rossi colpisce ancora. In queste settimane il tecnico giallorosso è stato protagonista per via di alcune decisioni di mercato. Sia positive che negative: il trasferimento di Bove ha fatto discutere, operazione di cui l’allenatore si è preso la responsabilità. Non aveva modo – come ha dichiarato in conferenza stampa – di farlo giocare quanto avrebbe voluto il giovane calciatore.
Quindi l’accordo con la Fiorentina è stata una diretta conseguenza di questa scelta. Lo stesso vale per Joao Costa: De Rossi lo ha valutato, ma poi – in accordo con la società – non appena è arrivata l’offerta dall’Arabia lo ha lasciato partire. Operazioni su cui c’è il timbro DDR. Non solo uscite, anche entrate: Konè l’ha preteso il mister, ma soprattutto ha impedito che partisse Niccolò Pisilli.
Pisilli tentato da De Rossi
Il centrocampista classe 2004 aveva un accordo di massima con il Lask Linz per un prestito secco. Era già tutto prestabilito. Prima della fine del mercato, Daniele De Rossi si è opposto e subito dopo lo ha convocato per Torino. Il giovane, appena 20enne, ha giocato all’Allianz Stadium al posto di Paredes. Il retroscena relativo alla chiusura del mercato romanista lo racconta “Il Tempo”.
De Rossi, dunque, in questa nuova Roma ha messo un’impronta pesante. Segnale anche a chi lo ha definito imbrigliato nei dettami della società giallorossa. L’ultima parola è la sua su ciascuna operazione di mercato e non solo: una responsabilità che l’allenatore si prende. Molto dipenderà dai risultati. Il lavoro sta cominciando a ingranare.
Il veto sulla cessione
Anche grazie a qualche giovane promettente. De Rossi ha allontanato chi non riteneva utile alla causa. Gli altri hanno uno spazio adeguato. Quello che serve per fare la differenza. Pisilli ringrazia e sente la fiducia. Spera di ripagarla il prima possibile. Magari alla prossima partita importante con la maglia giallorossa. Non resta che attendere.