In questi momenti Mario Hermoso è a Roma, da poco sbarcato all’aeroporto di Fiumicino, per sottoporsi alle visite mediche e poi – se tutto va come deve andare – firmerà il contratto che lo legherà alla squadra di Daniele De Rossi per il prossimo anno: vediamo il suo identikit. Lui è l’ultimo arrivo in casa Roma, dopo Koné e Saelemaekers, i colpi messi a segno da Florent Ghisolfi nelle ultime ore di mercato. Hermoso però rappresenta un tassello fondamentale per poter garantire solidità al reparto difensivo. Un reperto che presto perderà Chris Smalling, alla Roma dal 2019, in partenza per il Medioriente. Serviva dunque qualcuno e quel qualcuno risponde al nome di Hermoso.
Ma come mai può essere davvero così importante per la Roma? Innanzitutto, come accennato, per il mancato arrivo di Kevin Danso. Andrà a rilevare il posto di Marash Kumbulla, partito per l’Espanyol. Poi però c’è anche una valutazione tattica da fare sul suo conto. Con lui la difesa avrebbe più soluzioni, al di là dei tre o a quattro difensori. In un’ipotetica difesa a tre, può anche allargarsi a sinistra e trasformarsi in esterno. Soprattutto nel caso in cui l’esterno dall’altra parte sia costretto ad abbassarsi per la pressione avversaria o per la scelta di costruire con quattro difensori. Una variante provata spesso da De Rossi. In sostanza, lo stile di Hermoso rispecchia molto le idee difensive del tecnico di Ostia.
Hermoso è un difensore che spinge e gioca molto la palla. La difesa a tre sarebbe quindi il suo habitat naturale se schierato come braccetto sinistro. Oltre al fatto che contribuisce pure nella percentuale di cross effettuati della squadra. La sua esperienza gli permette di trovare molti compagni tra le linee, non a caso è tra i giocatori europei con la percentuale maggiore di passaggi in verticale. Ovviamente ha anche difetti. Uno su tutti, il fattore fisico: è alto “solo” 184 centimetri, meno dei compagni di reparto. Inoltre non è Pietro Vierchowod nell’uno contro uno. Ma questo è un discorso generalizzato nel calcio di oggi.
Cresciuto nelle giovanili del Real Madrid, passò al Real Valldolid con la formula del prestito. Nella fase precoce della sua carriera giocò spesso come esterno sinistro, mostrando doti non indifferenti in quel ruolo. All’età di 22 anni il trasferimento a titolo definitivo all’Espanyol, in Catalunya, dove rimase un biennio prima che l’Atletico Madrid spendesse 25 milioni per riportarlo a giocare al Vicente Calderón. Nel curriculum anche presenze in nazionale. Un bell’identikit, ma resta da capire perché Hermoso voglia la Roma. Dopotutto era svincolato dallo scorso luglio ma fino ad oggi nessuno in Europa gli ha offerto un contratto. Per un giocatore di soli 29 anni la cosa fa pensare…