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Juventus-Roma finisce a reti bianche: la difesa giallorossa concede pochissimo, ma Dovbyk non punge

Match bloccato fra Juventus e Roma: Vlahovic e Dovbyk non pungono, pari senza reti nella serata degli esordi

Si conclude con un pareggio a reti bianche il big match della terza giornata di Serie A tra Juventus e Roma. Una sfida con poche emozioni e rari sussulti, con rare occasioni da gol dall’una e dall’altra parte, in cui le difese hanno avuto la supremazia sui rispettivi attacchi. Un equilibrio che non si è mai spezzato anche per la scarsa vena offensiva delle due punte centrali, Vlahovic e Dovbyk, entrambi incapaci di incidere in zona gol e ben controllati dai rispettivi marcatori.

In particolar modo, l’attaccante ucraino della Roma è apparso ancora avulso dal gioco di De Rossi, più volte ripreso dallo stesso tecnico giallorosso per l’eccessiva staticità in attacco. Ottima la prestazione di Ndicka che ha arginato le velleità offensive di Vlahovic, quasi mai in condizione di impegnare Svilar, se non in un’unica occasione alla fine del primo tempo in cui è riuscito ad anticipare il diretto avversario impegnando severamente l’attento Svilar.

La cronaca del match

Match bloccato fin dalle prime battute. Nel primo quarto d’ora la Roma ci prova con due conclusioni di Pellegrini e Soulè, che non impensieriscono più di tanto De Gregorio. Al 42′ l’unica occasione della prima frazione per i padroni di casa, con Vlahovic che impegna Svilar costringendolo a deviare in corner.

Nella ripresa succede poco o nulla nella prima mezz’ora. Thiago Motta inserisce Koopmeiners e Conceicao per dare maggiore brio alla manovra offensiva. La Roma recrimina per un presunto fallo di mani in area di Bremer che colpisce col braccio un pallone in area. Le immagini però confermano la bontà della decisione dell’arbitro di non concedere il penalty perchè il braccio è chiaramente attaccato al corpo.

LA GRINTA DI ARTEM DOVBYK ( FOTO FORNELLI/Keypress) – Romaforever.it

Al 61′ De Rossi prova a dare la sveglia ai suoi sostituendo Soulè con Dybala. Conceicao dimostra di trovarsi subito a proprio agio con gli schemi di Motta prodigandosi in alcune iniziative sulla fascia che mettono in ambasce la difesa giallorossa. Al 70′ da una iniziativa del portoghese, nasce una palla gol interessante per Yldiz la cui conclusione viene rimpallata da Celik.

Al 76′ Koopmeiners serve una palla col contagiri a Vlahovic, che prova la semirovesciata, mancando la palla a pochi passi dalla porta. Nel finale è la Roma a sfiorare la rete del successo con Angelino, il cui sinistro velenoso termina la propria corsa ad un soffio dal palo, a De Gregorio battuto.

Il fischio finale sancisce la fine delle ostilità

Il triplice fischio segna le fine delle ostilità di un match bloccato che ha palesato gli evidenti limiti offensivi di entrambe le compagini. La Roma avrà molto da lavorare durante la sosta per integrare Dovbyk negli schemi d’attacco giallorossi. Anche oggi, l’attaccante ucraino, è apparso poco lucido in zona gol anche per gli scarsi rifornimenti di palloni da parte dei compagni.

Unica nota di merito per la difesa, apparsa oggi davvero solida e reattiva contro un’avversaria di tutto rispetto. De Rossi dovrà lavorare per integrare i nuovi arrivati durante la sosta e per approntare degli schemi offensivi più efficaci e incisivi. Una sola rete in 270 minuti rappresenta un triste record negativo per la Roma. Un dato sul quale occorre riflettere a lungo e trovare tempestivi rimedi.

Marco Antonio
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Marco Antonio