Daniele De Rossi entra direttamente nel vivo della questione. Edoardo Bove alla Fiorentina è stata (e resta) una sua decisione chiara. Il tecnico giallorosso ha ammesso pubblicamente che il giocatore gli ha chiesto più spazio per giocare e DDR ha detto che non poteva garantire questo dettaglio affatto trascurabile per un giovane in ascesa. Allora si è inserita la Fiorentina.
I tifosi naturalmente non hanno preso bene questa scelta: “Io e i romanisti meritavamo un finale diverso” ha dichiarato Bove mentre lasciava la Capitale. Ora giocherà con un’altra maglia e la sofferenza per la gente romanista è palese. Non è piaciuta una chiara decisione dell’allenatore: quello che in molti ritengono ancora l’emblema del romanismo ha giocato – secondo la piazza – il primo tiro mancino della propria carriera da allenatore.
DDR non si nasconde: “Mi prendo la responsabilità di quel che ho fatto, spero che riesca a trovare un posto in Nazionale e che non diventi subito forte come Frattesi o Calafiori”, ha detto scherzando. Significherebbe, così, che si era sbagliato sul suo conto. I tifosi sperano di vedere nuovamente Bove a Roma – non solo da avversario – per il momento lui e la Roma hanno preso strade diverse.
Un’abitudine che sarà dura da accettare, ma una nuova stagione è cominciata e nulla può essere precluso. L’amore di Bove per la Roma (e viceversa) non è in discussione, ma il gioco del calcio è diverso dalla singola passione. Spesso il mercato non interpreta, né legge, appieno le passioni della gente.
Bove si sentiva di poter dare ancora molto a questa società che l’ha cresciuto: ora i capitolini lo vedranno da lontano. Con tutto quello che significa e che potrebbe comportare, almeno per 180 minuti l’anno. Andata e ritorno contro la Fiorentina. Due partite che, per Bove e non solo, saranno diverse dalle altre. Un suo Derby del Cuore, tutto da vivere.