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De Rossi e un Danso in più: cambio modulo, ecco chi resta fuori

Con l’arrivo del centrale difensivo austriaco DDR potrebbe optare per un cambio modulo: lo scenario

Dalle dichiarazioni su Dybala e Soulé che “possono giocare insieme ma…”, al possibile cambio modulo. Daniele De Rossi, al di là della partita con la Juventus di domenica (che non arriva certo nel miglior momento per i giallorossi), studia per trovare i giusti incastri di formazione per costruire una Roma sicuramente migliore di quella vista nelle prime due uscite di campionato e non solo per i risultati. A mancare è stata più che altro un’idea di gioco, segno che evidentemente i ritardi maturati nel corso del ritiro pre-campionato hanno prodotto le conseguenze negative che tutti ci aspettavamo.

Dall’inizio con una manciata di titolari, all’arrivo posticipato dei nazionali, fino alla lentezza con cui sono giunti a Trigoria i primi innesti dal mercato. Fino al caso Dybala, piombato sull’ambiente giallorosso come un fulmine a ciel sereno al semaforo verde della stagione. Alibi che però, aggiungiamo noi, non possono giustificare e forse neanche spiegare i passi falsi contro Cagliari e Empoli, non proprio cioè due corazzate del nostro campionato. De Rossi è chiamato dunque ad imprimere una svolta già a partire dal match contro la Juve, quantomeno per dare un segnale sotto il profilo della prestazione. Dopodiché si dovrà sfruttare al meglio la pausa per le nazionali (al netto dei giocatori che saranno convocati) per trovare la famosa quadratura del cerchio. 

Come cambia la Roma con Danso: verso la difesa a 3? L’ipotesi

De Rossi cambia modulo? Lo scenario – Foto Fornelli/Keypress
(Romaforever.it)

De Rossi però potrà contare su un Danso in più. L’operazione, lo abbiamo sottolineato anche stamattina, è di quelle importanti (non a caso i giallorossi sborseranno in tutto 25 milioni di euro): sul valore del giocatore non ci sono dubbi, l’austriaco arriva nella Capitale per fare molto più che il comprimario. In quel reparto, fino a ieri, c’erano soltanto Mancini e Ndika, ovvero la coppia difensiva dello scorso anno che ha ricominciato da titolare il campionato nelle prime due partite; e il solo Smalling quale riserva, con quest’ultimo peraltro sempre con un piede a Trigoria e l’altro verso l’aeroporto.

Era evidente, dunque, che un centrale sarebbe stato preso, soprattutto dopo l’uscita di Kumbulla. Il fatto che però si sia andati su un profilo di spessore, anziché su un giovane o magari su un giocatore di media fascia, sottintende che DDR, di comune accordo con la società, stia pensando in ogni caso a qualche modifica nell’11 di partenza. Lo dicevamo ieri: sarebbe più che lecito attendersi un avvicendamento nelle gerarchie magari con Ndicka, con l’ex Lens che potrebbe così giocare al fianco di Mancini. Non è da escludere però anche un cambio modulo.

3-4-3 o 3-4-2-1: chi resta fuori dai titolari con la difesa a tre

Molti analisti, una volta arrivata la fumata bianca per il difensore classe 1998 e nazionale austriaco, hanno provato ad anticipare le possibili mosse future di De Rossi. L’obiettivo, come detto, è dare un’impronta alla squadra riconoscibile, superando le difficoltà palesate sia contro il Cagliari che soprattutto contro l’Empoli. Che la strada da percorrere sia allora quella del cambio modulo? In questo caso le alternative sarebbero il 3-4-3 (meno probabile) oppure (ipotesi più concreta) quella del 3-4-2-1.

In questo caso, forse, De Rossi avrebbe anche la soluzione a portata di mano per risolvere l’intrigo tattico Dybala-Soulé considerando che per stessa ammissione del tecnico giallorosso la loro compresenza presuppone un modo di giocare differente. Che potrebbe essere, per l’appunto, questa nuova disposizione in campo. Ma chi resterebbe così fuori dall’11 titolare? Passando a tre chiaramente, almeno per adesso, i difensori in rosa (tranne Smalling) giocherebbero tutti. A centrocampo invece resterebbe fuori uno tra Cristante, Le FeeParedes, mentre in avanti vedremmo la Joya con Soulé alle spalle di Dovbyk ma più vicini tra di loro.

Cambio modulo: perché sì, perché no

La strategia menzionata, come tutte del resto, presenterebbe aspetti positivi e alcune controindicazioni. I pro. Sicuramente con una linea a tre, e considerando i giocatori a disposizione (Mancini-Danso-Ndicka rappresenterebbero un’ottima retroguardia sulla carta), De Rossi avrebbe innanzitutto una maggiore solidità difensiva; inoltre in attacco l’impiego di Dybala e Soulé come mezzepunte/trequartisti potrebbe aumentare la pericolosità offensiva della squadra a differenza di quanto visto nelle prime due partite.

I contro. Ci sono però diverse controindicazioni da tenere in considerazione. La prima è che, al netto di nuovi arrivi, la rosa sarebbe molto corta per supportare una difesa di questo tipo (di fatto c’è un solo cambio); c’è poi la questione terzini, considerando che Angelino e Celik a quel punto dovrebbero spingere molto più in avanti, giocando a tutta fascia. Che garanzia darebbero? Qualche perplessità resta. Ancora. Come verrebbe impiegato Pellegrini? Difficile vederlo a quel punto nei due, e allora le strade sarebbero o la clamorosa esclusione, o l’innalzamento dietro a Dovbyk a discapito però di uno tra Dybala e Soulé.

Luca Mugnaioli
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Luca Mugnaioli