“Se potessi ne vorrei 11 di Cristante”. Sembrano lontani i tempi di questa frase, quando De Rossi difendeva quello che all’epoca di Fonseca era un suo compagno di squadra dallo scetticismo dei tifosi. Oggi Cristante e De Rossi sono ancora insieme, ma uno è allenatore e l’altro – per così dire – sottoposto.
Il centrocampista friulano ex Atalanta è uno dei senatori giallorossi: è a Trigoria ormai da tempo, diversi allenatori sono passati dal Fulvio Bernardini ma l’azzurro è sempre stato titolare. Qualcosa vorrà pur dire. Il calciatore nella Roma ha agganciato e superato un simbolo come Picchio De Sisti per numero di presenze, ma alla piazza neppure i numeri bastano più.
Cristante, secondo il pubblico romanista, è da allontanare. Non mancano le sirene di mercato, ma il calciatore – finora – è sempre rimasto nella Capitale. Croce e delizia all’ombra del Colosseo: subito dopo aver conquistato la Conference League e nel cammino che ha portato alla seconda finale europea (persa malamente non senza polemiche per l’arbitraggio di Taylor) con Mourinho, il giocatore era diventato un baluardo del centrocampo.
Discorso riproposto anche nei sei mesi del campionato scorso targati De Rossi. I tifosi sembravano essere soddisfatti, ma era un’illusione. La Roma conquista un punto in due partite e Cristante torna nuovamente a processo (mediatico): il centrocampista – secondo la piazza – non corre, è poco incisivo e sembra non mettere la giusta grinta nei momenti che contano.
Aspetti che vengono rimarcati spesso anche con insulti gratuiti sui social. Il calciatore, di tutta questa situazione, si sarebbe stancato. Una pressione che non sarebbe disposto più a reggere, per questo con la società starebbe valutando l’addio. Non è semplice perchè De Rossi – discorso analogo fatto per Dybala – non ha posto il veto sul centrocampista ex Atalanta ma lo utilizza a pieno regime.
Segno che può partire ma non con la leggerezza che si aspetta il pubblico: i tifosi vorrebbero vederlo fuori da Trigoria, ma le porte del Fulvio Bernardini per lui si chiuderanno soltanto se ci sarà un sostituto degno. A 72 ore dalla fine del mercato sembra un’impresa. Così come parrebbe complicato ricucire uno strappo importante tra il centrocampista e la tifoseria. L’unica variabile che non manca, a Cristante e la Roma, è il tempo. Resta da capire se sarà galantuomo oppure tiranno. Interrogativo che intriga, ma allo stesso tempo – vista la situazione in campo e fuori – fa paura.