Doveva essere la serata della riconciliazione con la società dopo la questione Dybala, della “presentazione” all’Olimpico dei nuovi acquisti e dell’incoraggiamento da parte dei tifosi alla squadra per questa nuova stagione. Si è chiusa con i fischi dei 60.000 tifosi giallorossi che, ormai da qualche anno a questa parte, riempiono lo stadio.
Il ko contro l’Empoli di D’Aversa è pesante quanto inaspettato. E poco importa se sono stati colpiti tre pali, sono stati effettuati ben 26 tiri verso la porta di Vasquez e probabilmente sarebbe potuto essere assegnato nel recupero un rigore per fallo su Shomurodov. Il divario tecnico tra la squadra di De Rossi e i toscani è enorme, le motivazioni dovevano essere a mille, la concentrazione massima. E invece le disattenzioni, la poca lucidità in ogni reparto, l’approssimazione, hanno fatto crollare la squadra come un castello di carta al primo soffio di vento.
Come nel 2023-2024, anche quest’anno, dunque, si registra una partenza di campionato tremenda. Un punto in due partite contro due avversarie che lotteranno per la salvezza (Cagliari ed Empoli), proprio come la scorsa stagione con José Mourinho in panchina che raccolse un pareggio interno con la Salernitana e una sonora sconfitta a Verona per 3-1.
L’inizio è stato positivo con due grandi occasioni per Pellegrini e Dovbyk che avrebbero potuto indirizzare su binari diversi la partita, ma le falle si sono aperte rapidamente. Il colpo di testa fuori di Gyasi e la doppia clamorosa chance sprecata da Fazzini e Colombo sono stati solamente il preludio al vantaggio arrivato a fine primo tempo firmato da Gyasi.
La Roma è parsa una squadra lunga, con poca copertura in ripartenza e non concentrata. L’episodio del rigore provocato da Paredes su Esposito ne è l’esempio emblematico. La reazione c’è stata, ma è sembrata più una risposta di nervi piuttosto che qualcosa di costruito. Tanti cross, mischie, la speranza che dal mancino di Dybala potesse nascere qualcosa. Il gol di Shomurodov (il meno considerato finora del reparto offensivo) ha dato speranza ma non è bastato.
E ora? Prima della sosta ci sarà una delle partite più toste e attese dell’anno: la trasferta all’Allianz Stadium contro la Juventus. I bianconeri inseriranno i loro colpi da 90 fatti sul mercato e hanno grande entusiasmo portato dall’arrivo di Thiago Motta: sarà un impegno durissimo. Di certo servirà una Roma diversa per evitare di proseguire il trend della scorsa stagione dove arrivò la sconfitta anche con il Milan alla terza giornata.