E’ stata una settimana campale. Quella che si è conclusa con la sconfitta inaspettata in casa con l’Empoli ha avuto un peso specifico enorme per la Roma. La preparazione alla seconda partita dell’anno è iniziata con la cessione ormai scontata di Dybala all’Al-Qadsiah, squadra saudita neopromossa nella Saudi League. Il dietrofront della Joya arrivato ufficialmente nella serata di giovedì, ha fatto impazzire di gioia tutto il popolo giallorosso consapevole di poter puntare anche quest’anno sul proprio giocatore di maggior classe.
La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno e non solo per i non addetti ai lavori. Ad un certo punto, anche la società era ormai certa dell’addio dell’argentino e probabilmente lo aveva già pianificato da alcune settimane. Dopo aver ampiamente dichiarato che l’obiettivi numero 1 sul mercato sarebbe stato Federico Chiesa, Ghisolfi ha virato definitivamente su Matias Soulé, anche lui esterno ma con caratteristiche e posizione totalmente diversa.
Il classe 2003, infatti, è l’alter ego di Dybala. Mancino che ama partire dal centro-destra ha caratteristiche molto simili alla Joya: vive di lampi, tecnica, fantasia. Totalmente diverso da Chiesa che può giocare sul lato opposto e garantisce strappi e forza fisica. Chiariamo subito un aspetto prioritario: l’acquisto di Soulé non è sbagliato, è un giocatore molto talentuoso e di prospettiva, avendo solo 21 anni. Però, probabilmente, a Trigoria dopo hanno optato per il suo acquisto perché ad un certo punto l’impressione che Dybala potesse lasciare era preponderante.
Dopo i venti minuti finali di Cagliari (dove peraltro il neo arrivato, dopo una buona prova, si è un po’ eclissato proprio dal momento dell’ingresso di Dybala), De Rossi ha optato per farli giocare dal primo minuto con l’Empoli. I due argentini hanno agito entrambi alle spalle di Dovbyk nel 4-3-2-1 disegnato da DDR, scambiandosi un po’ le posizioni ma, come visto dalle heatmap, entrambi hanno preferito partire dal centro-destra. Difficilmente si potrà proseguire con questo modulo, vista anche la continua richiesta di un esterno d’attacco da parte di De Rossi: l’idea dell’allenatore giallorosso sarebbe quella di passare ad un 4-2-3-1.
Servirebbero, però, altre cose. Questa squadra non può permettersi di giocare con quattro giocatori offensivi e poca sostanza a centrocampo. Nel caso in cui si optasse per questo cambio modulo l’esterno sinistro dovrebbe essere uno che garantirebbe anche copertura (El Shaarawy, ad esempio, è dedito al sacrificio) e soprattutto solidità in mezzo al campo. Per intenderci, un giocatore come Le Fée sarebbe di troppo. Oppure, altra soluzione, decisamente meno praticabile, sarebbe quella di impiegare uno dei due argentini come falso nueve.
E’ altrettanto vero che gli impegni saranno moltissimi e le assenze agevoleranno le scelte di DDR, ma è evidente che, in una formazione ideale, qualcuno sia di troppo. E una società che deve stare attenta al bilancio come la Roma e che, finora, ha investito fortemente in questo mercato su tre giocatori (Le Fée, Soulé e Dovbyk) non può permettere di trovarsi a fine agosto con il dubbio che uno di questi tre sia in eccesso.