Ha destato sconcerto e commozione la notizia della morte dello storico e iconico allenatore svedese, Sven Goran Eriksson, una delle figure più amate e più popolari legata al mondo del calcio degli anni ’80 e ’90. Da tempo era affetto da un male incurabile che non gli ha lasciato scampo.
Proprio alcuni giorni fa, Eriksson aveva pubblicato un video commovente che conteneva un messaggio di addio a quanti lo hanno amato: “Grazie di tutto, è stato fantastico – aveva detto nel video – rendetevi cura della vita e sorridete”. Questo è stato il suo commosso addio prima di spirare. Eriksson se n’è andato stamattina nella sua casa a 76 anni, circondato dall’affetto delle persone care, la figlia Lina, il figlio Johan, la nipote Sky, il padre Sven, la fidanzata Yanisette con il figlio Alcides, il fratello Lars-Erik con la moglie Jumnong.
Con una nota ufficiale, la famiglia Eriksson ha invitato tutte le persone che hanno amato l’ex allenatore di Roma, Fiorentina, Lazio e Samp, a rispettare il loro dolore ed evitare eventuali contatti. “Le condoglianze e i saluti – si legge nella nota ufficiale – possono essere lasciati sul sito web www.svengoraneriksson.com”.
Eriksson ha allenato la Roma all’età di 36 anni sfiorando lo scudetto nella stagione 1985/85. Era stato lui il prescelto da parte dell’allora presidente, Dino Viola, per sostituire Nils Liedholm dopo la stagione dello scudetto. Alla guida della Roma ha vinto la Coppa Italia edizione 1985/86. Dopo aver concluso con le dimissioni il triennio alla Roma, Eriksson si trasferì a Firenze dove ottenne risultati discreti.
Nel 1997 fa nuovamente ritorno a Roma alla guida della Lazio dopo l’esperienza fortunata al Benfica. Con i biancocelesti conquista lo storico scudetto nella stagione 1999/2000. Sono tre i trofei europei vinti dal tecnico svedese, nella sua lunga carriera. Nella stagione 1981/82, il “Rettore di Torsby”, come veniva soprannominato, trionfa in Coppa Uefa alla guida del Goteborg. Nella stagione 1998/99 vince la Coppa delle Coppe con la Lazio, con la quale vince anche la Supercoppa Uefa nel 1999. L’ultima esperienza in panchina è datata 2013 alla guida della squadra araba dell’Al Nasr.
Nell’autunno del 2000 diventa anche Ct della nazionale inglese con la quale conquista la qualificazione ai mondiali del 2002 in Corea del Sud, dove viene eliminato nei quarti contro il Brasile. La sua Inghilterra esce ai quarti anche nell’edizione degli Europei del 2004 per mano del Portogallo. Si dimette dalla panchina inglese dopo l’eliminazione nei quarti ai mondiali del 2006 ancora per mano della nazionale lusitana. Poco prima della sua scomparsa, la piattaforma streaming Amazon Prime gli ha dedicato un documentario dal titolo “Sven” in cui viene ripercorsa tutta la sua straordinaria carriera.