Una domenica pomeriggio di fine anni ’80, nel leggendario Stadio Olimpico sta per andare in scena Roma-Empoli, sfida inedita nella capitale e in serie A tra toscani e giallorossi, correva la stagione 1986-1987. Di fronte ai ragazzi di Sven-Göran Erickson una semi sconosciuta, neo promossa da poco e affacciatasi nella massima serie per la prima volta nella sua storia soltanto qualche mese prima. Al comunali di Empoli, all’andata, 3-1 per i giallorossi. Stavolta tutto lascia pensare ad una passeggiata. Non sarà così. La gara di quel 22 marzo ’87 fu un duello serrato, ricco di emozioni e tensione, risoltosi in favore dei locali 2-1. Tutt’altro fuorché un passeggiata…
Fin dal fischio d’inizio la Roma impone il proprio dominio in campo, cercando subito di prendere il controllo della palla e il ritmo del gioco. L’Empoli sceglie un approccio più difensivo, chiudendo gli spazi e cercando di andare in contropiede quando possibile, pienamente consapevole della propria inferiorità. Il primo gol della partita arriva al 23′ per conto del gioiello del centrocampo romano, Giuseppe Giannini, il Principe, a segno dopo un brillante gioco di squadra che gli ha aperto lo spazio necessario per concludere da fuori area e battere a rete (1-0). Il gol scatena l’euforia in tribuna e la Roma sembra prendere ancora più fiducia dei propri mezzi.
L’Empoli, però, non si arrende. Negli ultimi minuti del primo tempo inizia a creare occasioni sempre più pericolose e in una di quelle, al 39′, approfitta di un errore della difesa romana per pareggiare i conti con un tiro preciso di Giovanni Cecconi (1-1). Il gol mette momentaneamente a tacere l’Olimpico e lascia la partita aperta per tutto il corso della ripresa. Bisogna ricominciare tutto d’accapo, non sarà facile. Erickson ha solo un quarto d’ora per cercare di entrare nella testa dei suoi e tirar fuori loro le energie residue per altri 45 minuti ad alta intensità. L’avversario non è più quello di qualche mese prima, è più organizzato.
Nel secondo tempo entrambe le squadre cercano di imporre il proprio stile di gioco. La Roma è consapevole di poter vincere e pertanto esce più aggressiva. L’Empoli, viceversa, prova a resistere agli attacchi dei padroni di casa. La partita si fa più fisica, numerosi i falli e le interruzioni, ma la Roma ha più qualità. Così al 68′ è Roberto Pruzzo a mostrare il suo killer instict per realizzare di testa il raddoppio su un cross perfetto di Bruno Conti dalla destra (2-1). Palla in fondo alla rete, è bolgia romanista. L’Empoli reagisce ma la difesa giallorossa evita ogni pericolo reale verso la porta di Franco Tancredi. Una gestione che permette di mantenere il vantaggio fino al fischio finale.