Poco più di dieci giorni di fuoco per il mercato. In ogni campionato ci si aspettano grandi colpi da qui alla deadline delle trattative del prossimo 30 agosto. Mai come quest’anno, infatti, in Italia e in giro per l’Europa, ci sono stati tanti “cantieri aperti” a meno di due settimane dalla fine del calciomercato.
Moltissimi ancora i giocatori che sono in attesa di una sistemazione, aspettando quel famigerato effetto domino che potrebbe far sì che si verifichino diversi incastri. Ma il tempo passa e la preoccupazione inizia a salire: o i club o i calciatori stessi dovranno quindi iniziare a pensare di abbassare le proprie pretese se vogliono essere accontentati.
Questa settimana dovrebbe essere quella decisiva per l’arrivo di Romelu Lukaku al Napoli. Antonio Conte vuole solamente lui per il dopo Osimhen e lui vuole solamente gli azzurri. Lo scoglio è la trattativa con il Chelsea, ormai slegata dall’affare con il nigeriano. La sonora sconfitta di Verona è stato più di un campanello d’allarme e il club è pronto a fare questo sforzo anche senza vendere il proprio numero 9. La prima offerta al Chelsea sarebbe di un prestito da cinque milioni con obbligo di riscatto fissato a 25. Il club inglese, però, vorrebbe una cifra più alta anche se al momento non ha dato risposte. L’idea, comunque, è che si troverà una soluzione in breve tempo.
Se da un lato c’è un giocatore che sta per ritrovare la felicità incontrando nuovamente il suo allenatore preferito, dall’altra ce n’è un altro che invece rischia di passare mesi di buio. Si tratta di Federico Chiesa: l’esterno della Nazionale è fuori dal progetto Juve come ribadito ancora in conferenza da Thiago Motta che infatti non l’ha convocato per la partita di questa sera contro il Como. Sul classe 1997 ci sono diverse pretendenti che però non sembrano intenzionate a sborsare sei milioni di ingaggio e questo blocca al momento tutte le trattative. Dando per scontato che difficilmente il numero 7 indosserà nuovamente la maglia bianconera, dovrà valutare lui stesso se abbassare le proprie pretese oppure rischiare di passare un anno nel dimenticatoio.