Dybala e un divorzio che non s’ha da fare. Lo ripetiamo da ieri. Oggi, con tutte le incertezze legate alla costruzione della nuova Roma, rivoluzionata rispetto allo scorso anno, non è il momento di ragionare su un addio di questa portata. Anche se, ipotizziamo, fosse il calciatore a spingere per andar via o la società cedesse infine alle logiche – comunque legittime – della gestione economica. La verità è che nessuno, forse nemmeno dentro a Trigoria, pensava di ritrovarsi in pieno agosto con la questione Joya ancora irrisolta.
Un caso che è esploso all’improvviso considerando che la possibilità di partire, anche verso l’Arabia stessa, c’era già stata ma non si era concretizzata. In pochi giorni, di fatto, è cambiato tutto. E tra un De Rossi molto più che sincero – “non trattengo nessuno alla Roma” – e le voci di una possibile esclusione della Joya dall’11 titolare contro il Cagliari, proprio come avvenuto contro l’Everton, i dubbi attorno alla sua permanenza in giallorosso non sono stati fugati. Ma quanto vale Dybala per la squadra? In queste ore è stata pubblicata un’interessante statistica.
Ieri abbiamo provato ad ipotizzare lo scenario in cui, in caso di addio dell’argentino, arrivasse alla corte di DDR Federico Chiesa. Lo scambio, ad oggi, purtroppo non reggerebbe: Dybala, prima ancora di questioni meramente tattiche, è un unicum nella Roma e privarsene significherebbe rimettere in discussione l’intero progetto di costruzione della rosa dopo aver deciso di cominciare la nuova stagione insieme. Dunque, giocando con le figurine, i giallorossi ci perderebbero eccome. Lo ripeteremo fino alla noia: se si volevano prendere strade separate bisognava farlo prima.
Ad ogni modo, per rendersi ancora più conto del valore dell’argentino, può essere interessante analizzare il cammino di Dybala alla Roma in questi due anni, oltre però ai semplici – si fa per dire – gol realizzati, ben 34 con in più 17 assist. Tracciando una linea, l’attaccante è sceso in campo fin qui in 77 gare ufficiali, con una media realizzativa mai registrata prima in carriera, quasi 1 gol ogni due partite (0,44, ndr). Non solo. Come riportato da Il Corriere della Sera, nel biennio targato Joya c’è stata una Roma con e senza di lui. I numeri sono chiari.
Un dato su tutti. Senza il fantasista argentino la Roma avrebbe ottenuto un qualcosa come 19 punti in meno in campionato. Classifica alla mano ciò avrebbe significato piazzarsi 13esimi nella stagione 2022-2023 e 12esimi quest’anno. Come si ricava questo dato? Il quotidiano ha analizzato la media punti con l’argentino in campo, pari a 1,81, e senza di lui, attorno a 1,30. Che nell’arco di un campionato fa 19 lunghezze per l’appunto. Non proprio un apporto irrisorio insomma.
Diverso è stato invece il discorso nelle Coppe Europee dove l’incidenza della Joya si è vista molto meno. Due punti a partita senza Dybala, e 1,60 con l’argentino in campo. E’ ovvio dunque che, nel prendere una decisione definitiva in merito al suo futuro, la Roma dovrà tenere conto di questi due lati della stessa medaglia perché è innegabile che la tenuta fisica dell’argentino – solo in campionato negli ultimi due anni ha saltato 23 partite, spesso in momenti cruciali della stagione – resti comunque un tema da analizzare. Con in più la questione anagrafica e quella dello stipendio. Ragionamenti che però ora sono fuori tempo massimo come detto.
Se alla fine i destini dell’argentino e i giallorossi dovessero essere diversi, De Rossi dovrà essere abile ad individuare intanto in rosa i suoi sostituti nell’immediato, a partire dal neo-acquisto Soulé oppure ai vari Baldanzi, che DDR vede però anche come mezz’ala, o El Shaarawy; solo il campo potrà dire se senza la Joya i giallorossi potranno essere ugualmente competitivi – nelle ultime due stagioni i numeri hanno detto altro come avete visto – ma in ogni caso sarà una squadra completamente diversa considerando la duttilità tattica dell’argentino. Sullo sfondo ci sarebbe poi sempre il mercato: da Chiesa o chi per lui. Ma il tempo stringe: e domenica c’è già il Cagliari.