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CalcioMercato

Ghisolfi a caccia di un nuovo centrale: prima serve cedere gli esuberi

Il direttore sportivo è continuamente al lavoro per migliorare la rosa: il nome nuovo per la difesa arriva dalla Spagna

Poco più di 15 giorni dove può succedere di tutto, ovunque. Tantissime squadre sembrano al momento impanante nel mercato a causa della difficoltà di piazzare gli esuberi, ottenendo quelle risorse che potranno poi essere reinvestite per migliorare gli organici. L’idea è che le prossime settimane saranno di fuoco per quanto riguarda le trattative di mercato con il famigerato effetto domino che può scatenarsi in qualsiasi momento.

Se tutta Italia non aspetta altro che la Juventus possa accelerare da questo punto di vista ci sono tante altre squadre che attendono il momento propizio per cercare di sferrare i propri colpi. Come per i bianconeri, però, il mantra è uno solo: abbassare i costi cedendo chi è considerato fuori dal progetto.

Roma, idea Badé, ma prima deve partire uno tra Smalling e Kumbulla

Loic Badé, difensore del Siviglia (RomaForever.it)

Dopo aver messo a segno i grandi colpi in attacco Florent Ghisolfi è al lavoro per migliorare anche il reparto arretrato. Se come terzino destro si continua a lavorare con il Rennes per Assignon, discorso diverso vale per il difensore centrale. Il direttore sportivo vorrebbe cercare di inserire una nuova pedina da affiancare a Mancini e N’Dicka, i due titolari. Oltre all’idea Tiago Djalo delle ultime ore con cui si potrebbe imbastire una nuova trattativa con la Juventus, piace molto anche Loic Badé del Siviglia. Il classe 2000 è valutato circa 20 milioni di euro, ma gli spagnoli non navigano in ottime acque e il prezzo o le modalità potrebbero cambiare.

Prima di poter provare l’affondo con il difensore andaluso, però, il dirigente francese deve completare almeno una cessione tra Kumbulla e Smalling. L’albanese, che costa meno, sembra quello più facilmente piazzabile, specialmente in Italia. Per quanto riguarda l’inglese, invece, che ha un ingaggio pesante, si spera sempre che si possa aprire una pista che porta all‘Arabia Saudita anche se finora non ci sono state accelerate in questo senso. Ma si sa, quello che non è stato fatto in due mesi, può accadere in due settimane.

Mattia Mortarotti
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Mattia Mortarotti