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Interviste

Mancini e il rapporto fraterno con De Rossi: “Siamo amici da 30 anni. Ma vi dico com’è sul lavoro..”

Emanuele Mancini e Daniele De Rossi, il loro legame dentro e fuori dal campo: “Siamo sempre stati insieme, e oggi lo sono anche le nostre famiglie”

Sono cresciuti insieme e la vita sta dando loro l’opportunità di lavorare insieme. Per di più per la squadra che tifano. Siamo sicuri che molti vorrebbero trovarsi al loro posto: Emanuele Mancini e Daniele De Rossi, un’amicizia che sta per tagliare il traguardo dei 30 anni, iniziata da bambini, guarda caso proprio nel settore giovanile della Roma. Poco più che 12enni nessuno poteva immaginare, come per tutti del resto, quello che la vita avrebbe riservato loro: uno è diventato una bandiera dei giallorossi e ora sta avendo l’opportunità perfino di allenare la propria squadra del cuore; l’altro, seppur con un percorso diverso, comunque nella Roma oggi sta avendo un ruolo importante, proprio nelle vesti di collaboratore tecnico del suo “fratello di vita“.

Siamo sempre stati insieme“,  ha raccontato Mancini ai canali ufficiali societari. Anche lui, come De Rossi, è cresciuto nel settore giovanile romanista, almeno fino alla Primavera. Poi, a causa di alcuni infortuni seri, la sua carriera da calciatore si è interrotta. Di lui De Rossi ha detto: “E’ stato sfortunato, senza gli stop magari oggi sarebbe al mio posto”. Era il 2015, DDR ancora faticava in campo e tagliava il traguardo delle 100 maglie in azzurro. E aveva deciso di dedicare proprio all’amico il prestigioso risultato raggiunto. “E’ una delle persone migliori che abbia mai incontrato“, le parole rivolte a Mancini. E oggi, dopo 9 anni, le loro strade professionali sono tornate a incrociarsi.

Il cammino di De Rossi e Mancini: dalla Spal alla Roma

Appesi gli scarpini al chiodo De Rossi ha intrapreso il percorso per diventare allenatore. Anche Mancini per un po’ ha allenato, seppur nei dilettanti. Poi è arrivata l’occasione alla Spal che ha riunito i fili della vita lavorativa dei due grandi amici. Anche se l’esperienza non è stata positiva “da lì è partito tutto”, ha raccontato l’attuale collaboratore tecnico della Roma. Quando DDR è stato chiamato a sostituire Mourinho nel gennaio scorso, nel suo staff ha confermato proprio Mancini.

Una scelta confermata al termine della stagione quando la società giallorossa ha deciso di dare in mano a De Rossi il futuro della squadra per i prossimi tre anni. “Il fatto di allenare insieme è stato un passaggio quasi naturale. Il nostro scambio sul calcio, sulle partite, sui calciatori, c’è sempre stato. Questo fondamentalmente perché abbiamo la stessa passione“, si legge nell’intervista dove Mancini ha anche fatto il punto sulla condizione fisica ad oggi della squadra (“siamo a buon punto, abbiamo lavorato molto bene”, le sue parole). “Per me è un onore stare qui, è un’opportunità enorme. E farlo accanto a Daniele lo è ancora di più“. Come dargli torto?

Mancini: “Ecco com’è lavorare con De Rossi. Ha qualità che apprezzo molto”

I Giovanissimi Sperimentali classe 1983. Mancini e De Rossi sono nella fila centrale: Emanuele è il quinto giocatore da sinistra, Daniele l’ottavo – Foto: AS Roma, anno di pubblicazione 1996 (RomaForever.it)

Ma com’è lavorare a stretto contatto con qualcuno che è anche tuo amico nella vita privata? “Ho frequentato Daniele da amico in tanti anni ma non l’ho mai vissuto da calciatore professionista nello spogliatoio“, racconta Mancini, che a Trigoria tutti chiamano “lele“. Con De Rossi c’è stato un incrocio fugace nella Primavera della Roma 2000/2001 e prima ancora l’incontro sempre in giallorosso nella categoria dei Giovanissimi appena adolescenti. Fuori dal campo però, mentre le loro strade professionali facevano il loro corso, è stata tutt’altra cosa: nonostante i circa 50km a dividerli, quelli che separano “Ostia alla Flaminia” racconta Mancini, il legame nato da bambini non si è mai interrotto come visto, e oggi coinvolge anche le rispettive famiglie.

Il presente lavorativo li ha ora riuniti e per entrambi oggi si chiama Roma. Insieme sono partiti ad inizio luglio con il ritiro precampionato, il primo per DDR da allenatore di una grande squadra: De Rossi è stato chiamato al per nulla facile compito di guidare la rifondazione romanista anche sul mercato, l’altro invece aggiunto in veste di risorsa tecnica sul campo, per occuparsi “della metodologia dell’allenamento e della preparazione delle gare, a supporto del mister”. Com’è allora De Rossi come allenatore? Mancini non ha dubbi: “Con lui ci siamo sempre confrontati in passato, anche sulle esercitazioni da provare in campo. Sa ascoltare, prende spunto da chiunque, questa è una cosa che apprezzo molto. Per me è bello lavorarci insieme” – ha quindi concluso Mancini – “sto vedendo questo lato di De Rossi che è molto simile al suo comportamento nella vita di tutti i giorni“.

Luca Mugnaioli
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Luca Mugnaioli