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Amichevoli Roma, tante ombre e poche luci. Ma De Rossi è convinto: “Giocando così…”

Il precampionato dei giallorossi è stato tutt’altro che brillante ma le partite che contano saranno ovviamente altre. Il ritardo con cui si sta costruendo la squadra però potrebbe pesare: il punto a -7 dal Cagliari

Calcio estivo o test probanti di ciò che vedremo nel corso della stagione? La domanda delle domande torna puntuale a ripresentarsi anche per quanto riguarda la Roma. Del resto è così per tutti ogni anno. Alle prime difficoltà, nonostante ci siano di mezzo i carichi pesanti della preparazione e rose ancora in costruzione, c’è subito chi è pronto a puntare il dito contro giocatori e società. La verità però è soltanto una: è calcio estivo. Punto. E abbiamo risposto così alla fatidica questione. Ciò non vuol dire però che non contino nulla, anzi.

Gli spunti e i segnali che arrivano dal campo possono e devono essere chiaramente tenuti in considerazione. A che punto è dunque la formazione giallorossa? E’ inutile girarci attorno. Lo status di work in progess c’è ancora, c’è poco da fare. Forse era anche inevitabile considerando la profonda rivoluzione iniziata a fine giugno quando tantissimi calciatori, protagonisti recenti della storia del club, hanno salutato aprendo la strada ai loro successori. Semmai la speranza era quella, arrivati all’11 agosto, di essere forse un po’ più avanti.

Il precampionato della Roma: tra mercato partito in ritardo e poche gioie in campo

L’arrivo di Dovbyk nella Capitale – (RomaForever.it)

Ad oggi infatti alcuni ruoli risultano ancora scoperti ed è questo il nodo centrale della questione (leggi qui il nostro approfondimento con il confronto delle rose rispetto allo scorso anno). Fattore che spiega perché i risultati e le prestazioni nelle amichevoli preseason siano stati tutt’altro che esaltanti. Se in mezzo ci mettiamo pure il rientro posticipato dei nazionali in ritiro ecco che il quadro risulta completo. Ripensiamo per un momento ad esempio alla partita contro il Kosice (finita 1-1, ndr) arrivata dopo la sgambata interna a Trigoria contro il Latina: era il 22 luglio e, di fatto, De Rossi non aveva ancora una vera squadra da allenare, il che già la dice lunga sulle difficoltà vissute dall’allenatore fino a quel momento. Del resto per le rivoluzioni serve tempo.

Cinque giorni dopo è arrivata la sconfitta contro il Tolosa (0-1) ma quantomeno, l’indomani, è sbarcato nel frattempo nella Capitale Matias Soulé, cioè il secondo vero acquisto di Ghisolfi in questa campagna di calciomercato.

Un arrivo che, di fatto, ha riacceso l’entusiasmo della piazza considerando che l’innesto di Le Fee ufficializzato giorni addietro, non aveva scaldato, meno ancora quello del secondo portiere Ryan. Dopodiché, in tema acquisti, è stata la volta del terzino Samuel Dahl, mentre in campo arrivava in quel di Rieti il pari contro l’ultima vincitrice della Conference League, l’Olympiakos (1-1).  Non prima però, era il 1 agosto, di aver accolto in festa a Ciampino il bomber Artem Dovbyk. Ovvero il centravanti tanto voluto e cercato da De Rossi, che i Friedkin, scesi in campo in prima persona, hanno strappato con decisione all’Atletico Madrid. Il gruppo ha fatto quindi armi e bagagli ed è volato in Inghilterra per completare il ritiro precampionato. Il 6 agosto sono arrivati gol e sorrisi contro il Barnsley (4-0), che però gioca nella terza divisione inglese.

Ieri l’ultimo test contro l’Everton, poi sarà calcio vero

Matias Soulé è già al centro delle geometrie tattiche di De Rossi – (RomaForever.it)

Ieri si è giocata quindi l’ultima amichevole precampionato dei giallorossi, esattamente a distanza di otto giorni dall’esordio in campionato fissato domenica prossima contro il Cagliari in trasferta. La partita contro l’Everton, lo dicevamo in apertura, ha dimostrato una volta di più come il processo di costruzione della squadra, sia nel gioco che negli effettivi, non sia stato ancora completato.

Di fatto quella contro il club inglese è stata la prima volta in cui DDR ha avuto a disposizione tutti gli uomini della rosa insieme, compresi i nuovi acquisti, il che non è proprio il massimo. Ma tant’è. In campo si sono visti buoni spunti, bene Soulé così come Svilar, alternati a passaggi a vuoto e prestazioni da rivedere per qualcuno (Ndika, Zalewski, Cristante). Lavori in corso, siamo sempre lì.

Inizia il campionato: a che punto è la Roma?

Che Roma vedremo dunque contro il Cagliari? L’attesa è tanta soprattutto per capire a che punto è il processo di rifondazione voluto e intrapreso dalla società come detto. Via calciatori dall’ingaggio importante e dall’età anagrafica avanzata, dentro talenti e prospetti giovani nel pieno della carriera (o agli inizi). Con questi ultimi, ovviamente, da integrare nei meccanismi di chi è rimasto, con alcune certezze su tutte: Mancini, Pellegrini, Dybala, Cristante. Probabilmente, anzi sicuramente, le prime tre giornate saranno di rodaggio anche perché si giocheranno come pessima consuetudine con il mercato aperto. Ci sono i due difensori da prendere, il caso Chiesa sempre sullo sfondo, e valutare il capitolo uscite, tra gli esuberi da piazzare e le incertezze per il destino di qualche pedina che potrebbe andar via. Ancora troppe variabili insomma.

Ecco allora che, al netto di quanto analizzato sin qui, esprimere giudizi adesso sulla squadra oltre che ad essere prematuro sarebbe forse anche poco corretto. I test in campo, proprio perché De Rossi non ha mai avuto la squadra completa a disposizione, lasciano quindi il tempo che trovano sebbene abbiano fornito nel bene e nel male indizi utili. Per il resto la strada intrapresa dalla società è stata chiara: vietato sbagliare acquisti anche a costo di aspettare qualche giorno in più. Se si rivelerà una strategia vincente o meno dovrà essere il campo a dircelo.

De Rossi è convinto: “I giocatori mettono in pratica tutto quello che chiedo”

Se c’è qualcuno però convinto di quanto si sta facendo è mister De Rossi che ai microfoni, quasi con una lucidità invidiabile, non ha arretrato di un millimetro sul lavoro in corso al termine di ogni amichevole, anche se disputate sotto tono. E lo ha fatto anche ieri nel post partita con l’Everton. In attesa ovviamente che Ghisolfi gli completi la rosa. “Sono rimasto piacevolmente colpito dal fatto che i giocatori si sono allenati mettendo in pratica tutto quello che avevo chiesto loro nei giorni scorsi“, ha detto DDR.

E sulla sfida di ieri ha quindi aggiunto: “Abbiamo preparato questa gara come se fosse il campionato. Siamo contenti dei primi 60 minuti poi abbiamo perso un po’ di campo. Nel complesso però è stata una buona prestazione”, ha proseguito il mister. Insomma, il tecnico è convinto che il solco tracciato sia quello giusto: “Se siamo corti come nella prima frazione, puliti nel palleggio, allora potremo essere fastidiosi per chiunque. Abbiamo tante caratteristiche che a me piacciono. In ogni caso siamo contenti del lavoro dei ragazzi“. Che altro aggiungere dunque?

Luca Mugnaioli
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Luca Mugnaioli