Roma-Barnsley oltre alla temperatura lievemente soleggiata del classico clima anglosassone, s’è scaldata maggiormente per i colpi di Matias Soulé, il cui cognome non a caso richiama il sostantivo sole nel suono. L’argentino ha difatti illuminato quasi tutta la partita del St. George Park. Un autentico diamante forse ancora grezzo ma non così tanto. Per De Rossi e per la Roma è un ragazzo che potrà risultare decisivo se si manterrà ad alti livelli per tutta la stagione. Non a caso è immediatamente entrato nei meccanismi di squadra e che ha reso effervescente il secondo tempo a colpi di giocate e fraseggi con Paulo Dybala.
A De Rossi avrà strappato di certo un sorriso. A Lina Souloukou e Florent Ghisolfi altrettanto. Sono loro che hanno fatto di tutto per portarlo all’ombra del Colosseo. Un investimento così oneroso, di 30 milioni compresi bonus, non poteva assolutamente rivelarsi un flop. Fin da subito. E non a caso stando a queste prime apparizioni pare stia confermando ogni aspettativa sul suo conto. Dopotutto, lui voleva il club giallorosso a tutti i costi e sta cercando di convincere la dirigenza di non essersi sbagliata a puntare su di lui. Ghisolfi si frega le mani e si immagina un avvenire da sogno per il giocatore e la Roma stessa. I margini di crescita sono tutti da esplorare.
Soulé ha trovato la sintonia perfetta con Dybala durante Bansley-Roma
Soulé è entrato nella ripresa e ha messo in pratica gran parte del suo repertorio. Giocate rapide, colpi sul velluto, imbucate strappa applausi e una rete d’autore. Il test ha mostrato anche il grande feeling che intercorre col connazionale argentino, il campione Dybala. Il tango è iniziato con l’assist al bacio per il gol dello stesso Dybala. Lì una verticalizzazione perfetta verso il numero 21, scattato in linea coi difensori, l’ha messo nelle condizioni di finalizzare con un cucchiaio perfetto. Chapeau. Da quel momento in poi Barnsley-Roma è diventato un saggio dell’intesa di Soulé con Dyabala a base di ritmi sudamericani. Qualità, fantasia e chi più ne ha più ne metta.
E pensare che fino a una settimana fa non avevano mai giocato con la stessa maglietta addosso se non forse un minuto ai tempi della Juve. Da ciò che propongono non si direbbe per nulla. Infine il poker di Soulé nel finale: un pallonetto al portiere che ha riportato alla mente flashback di almeno mezzo secolo fa. Al di là del gesto tecnico, stupisce anche – secondo il Corriere dello Sport – la voglia di fare e assecondare le direttive di De Rossi. Aggredire sempre la difesa e il portatore di palla, mettere pressione in fase avanzata. Tutti principi che il tecnico di Ostia vuole vedere applicati nel corso della prossima stagione. Il lavoro è appena agli inizi…