Calciomercato Roma, che cambiamento: soltanto due ‘promossi’ rispetto alla precedente sessione estiva

La Roma ha attuato un cambiamento radicale nella metodologia di mercato. La strategia dei giallorossi nel dettaglio: numeri e operazioni

Andrea Desideri -
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Florent Ghisolfi
Florent Ghisolfi (RomaForever.it)

Tecnica, esigenze e priorità. La Roma fa i conti con il bilancio e le possibilità. La sessione di mercato getta anche la lente di ingrandimento su un corso (quello precedente) con cui inevitabilmente confrontarsi. Tirare le somme è possibile farlo soltanto alla fine e, oggi, dopo una stagione conclusa ancora una volta al sesto posto e un’impresa europea sfiorata, è possibile riflettere su quel che è stato cercando di fare meglio. Senza rimorsi, ma con cognizione di causa.

L’era Pinto è finita, ora comincia il corso di Ghisolfi, ma certi nomi e determinate operazioni restano impresse come monito e per certi versi insegnamento. Mourinho pretendeva certe cose, De Rossi ne chiede altre. Al centro, forse, sempre il bene della Roma. Dubbio che rimane non certo per DDR: il tecnico di Ostia in dotazione ha lasciato il cuore e una vena che mostra quanto voglia ancora sognare. Se questi facessero mercato la Roma sarebbe già molto avanti, invece a fare la differenza sono nomi e conti.

Calciomercato Roma, i conti al vaglio

Operazioni che ancora adesso risonano fra scetticismo e possibilità. Rispetto allo scorso anno, soltanto due persone sono “sopravvissute”. È il caso di usare un termine simile perchè la Roma di De Rossi ha spazzato via – in quasi tre mesi estivi – la vecchia guardia. Taccuino alla mano, la scorsa estate a Trigoria sono arrivati: Kristensen, Azmoun, Sanchez, Paredes, Aouar, Ndicka, Llorente e Lukaku. A fronte delle cessioni e risoluzioni prestiti di: Ibanez, Matic, Reynolds e Vilar Wijnaldum e Camara Shomurodov, Solbakken, Darboe e Vina.

Ghisolfi mercato roma
Florent Ghisolfi, Direttore Area Tecnica As Roma – (RomaForever.it)

Numeri alla mano la Roma ha speso oltre 45 milioni in entrata considerando un tesoretto cessioni pari a 63 milioni e 640mila euro. In questa pletora di professionisti, a sopravvivere, nell’era De Rossi sono rimasti in due: Paredes e Ndicka. Anche Llorente poteva restare, ma il destino ha voluto che andasse a giocare al Betis: nel mercato non esistono soltanto le singole volontà, esiste soprattutto anche il metodo societario e quello della Roma prevede uno smantellamento collettivo per rifondare la squadra su certezze per il futuro.

Pinto e Ghisolfi a confronto

Quest’anno, infatti, sono arrivati molti meno giocatori in prestito per privilegiare tesserati giallorossi. Chi arriva resta. Questa la morale spicciola che, però, garantisce anche meno spese in futuro. Se ci sono buone basi, teoricamente, dovrebbe esserci anche meno da ricostruire. Questo lo diremo, con certezza, fra un anno. Intanto è possibile notare il cambio di passo della dirigenza. Volti nuovi, figure differenti, trattative mirate. Meno esitazioni, più possibilità. Il mercato non è ancora chiuso, ma la rotta sembra essere già tracciata.