I soldi non fanno la felicità, ma a volte fanno la differenza. Specialmente nel calciomercato, dove spesso ci si attacca ai numeri per determinare fatta o saltata una trattativa. Conta la volontà del giocatore, ma la base di tutto è sempre una compravendita. Quindi tra il dire e il fare ci sono di mezzo parecchi zeri: quelli che la Roma dovrà fronteggiare per pagare il centravanti ucraino.
I soldi, però, contano fino a un certo punto. In particolare se c’è qualcuno che dei soldi – esattamente come quelli che voleva mettere la Roma sul tavolo – li rifiuta. Questo ha fatto Artem Dovbyk: il calciatore ex Girona, pur di giocare per la Roma di De Rossi, ha rinunciato a una percentuale (che avrebbe dovuto ricevere dal Girona) sulla futura rivendita.
Ora il club spagnolo prenderà il 10% in caso di futura cessione. Parte del capitale doveva andare anche al calciatore che, secondo accordi, avrebbe dovuto ricevere una parcella – in caso di cessione – pari a un milione e mezzo di euro. In questo caso dal Girona avrebbe potuto percepire un sostanzioso extra. Motivo per cui il club rilanciava.
Sapeva bene che una parte di quei soldi spettavano all’ex capocannoniere della Liga. Si parla al passato perchè Dovbyk, pur di sbloccare una trattativa che sembrava arenata, ha rinunciato alla sua parte. Niente milione e mezzo, dunque, solo un volo per la Capitale. Direzione: Ciampino. Il resto è storia. Quella che adesso è costretto a scrivere l’attaccante che spera di gonfiare la rete quanto prima. I soldi non fanno sempre la felicità, i gol invece sì.
Se Dovbyk ne farà tanti, i tifosi sono pronti a un tifo delle grandi occasioni. La Curva Sud non si è mai lesinata, ma quel che è successo a Ciampino in mattinata è stato solo un assaggio di quel che potrebbe accadere in caso di goleada o doppietta reiterata da parte del centravanti. Lui avrà pure avuto un milione e mezzo di motivi per arrivare, ma adesso la tifoseria giallorossa ne ha uno in più (fondamentale) per continuare ad amarlo: ha rinunciato ai soldi in nome di una nuova maglia. Cose che nel calcio di oggi risultano, quantomeno, vintage.