Artem Dovbyk non avrebbe mai accettato le avance calciomercato dell’Atletico Madrid, il quale aveva già trovato l’intesa col Girona: lui voleva solo la Roma per lasciare la Spagna e concludere il trasferimento: ma c’è ancora un nodo da superare. Perché il Girona non vuole perdere nemmeno un centesimo dalla plusvalenza che gli si sta materializzando davanti a sé. Dato che il club aveva speso appena 7 milioni per il centravanti ucraino nel 2023 quando giocava in patria, nel Dnipro. Ma ormai è cosa fatta. Se Ghisolfi si è mosso, è perché sa di poter finalizzare la partita prima che questa arrivi ai supplementari. Ieri sera la cena e gli ultimi dettagli col gigante ucraino e il suo entourage.
Manca davvero poco alla fumata bianca. Anche perché Ghisolfi, respinta la prima proposta, ne ha presentato un’altra praticamente identica a quella dell’Atletico Madrid che il Girona aveva già accettato prima del diniego di Dovbyk. Ma c’è un ulteriore aspetto che può fare felici gli spagnoli. Se infatti i bonus non dovessero concretizzarsi, i Friedkin si impegnerebbero a pagare i 40 milioni (come prevede la clausola rescissoria) attraverso una rateizzazione in più anni. Ciò è fattibile grazie alla transazione privata e ritirando il 15 per cento sulla rivendita. In sostanza, il cartellino della punta in mano in cambio dell’intera somma richiesta dagli spagnoli.
Questo aspetto potrebbe essere il nodo dirimente di tutta la trattativa calciomercato che porterebbe definitivamente Dovbyk alla Roma. Una volta definito questo aspetto, non dovrebbero esserci più ostacoli alla fumata bianca. Anche perché Dovbyk ha dato il suo contributo per sbloccare le resistenze del Girona comunicando la sua decisione già da qualche giorno. Lui vuole solo la Roma. E con gli ex compagni s’è già congedato. Ha chiuso la Liga al terzo posto meritando la prima qualificazione di sempre in Champions League del sodalizio catalano. E potrebbe rinunciare anche a qualche premio pur di agevolare gli accordi, sostiene l’edizione odierna del Corriere dello Sport.
Ora tocca ai Friedkin dare la sferzata finale all’operazione. Come successo già con Dybala, Wijnaldum e Lukaku, quello di Dovbyk potrebbe essere un altro colpo ad effetto della gestione texana. Ciò che davvero conta è chiudere l’affare alla svelta, per evitare ripensamenti e soprattutto allungare i tempi di inserimento dello stesso ucraino nei gruppi di lavoro di Daniele De Rossi. Dato che non manca più molto alla ripresa del campionato. E per l’Inghilterra serve avere almeno gran parte dell’organico al completo per poter perfezionare i meccanismi tecnico-tattici. Ad Alex Liundovskyi e all’intermediario Gabriele Giuffrida, dopo le firme dei contratti, il compenso per il lavoro svolto.