“L’operazione si può chiudere entro 48 ore“. Un titolo che leggiamo stamani sulle pagine della rosea e che ben rappresenta quanto con la nostra Redazione vi stiamo raccontando da ieri. La Roma si è inserita prepotentemente nella trattativa che stava portando Artem Dovbyk, colosso ucraino in forza al Girona e ultimo capocannoniere della Liga, all’Ateltico Madrid, sorpassandolo nettamente nelle preferenze del calciatore. Un affare considerato in chiusura e che proprio l’interesse dei giallorossi ha invece clamorosamente riaperto.
Adesso, paradossalmente, la società dei Friedkin è vicina al calciatore più di quanto non lo sia mai stato l’Atletico. La situazione del resto è nota: dalla Spagna vorrebbero arrivare ai 40 milioni della clausola ma la sensazione è che si accontenteranno anche di una somma chi ci si avvicini. Ovvero proprio quella che Ghisolfi sta mettendo a punto in queste ore: circa 36-37 milioni tra parte fissa e bonus come base di partenza da limare per trovare la quadra definitiva. Sull’ingaggio al calciatore invece nessun intoppo: per lui pronti 3,5 milioni a stagione, una proposta che l’entourage del centravanti ha subito accettato.
L’attaccante ‘ha detto no a Simeone’: il retroscena
Insomma, l’arrivo della Roma ha sparigliato le carte in tavola. Intanto ieri si sono registrate due notizie importanti sponda giallorossa. La prima: l’agente del giocatore ha ammesso “l’interesse dell’Atletico ma che, pur restando un grande club, non ha proposto ad Artem un progetto serio”. Ferme restando comunque le condizioni economiche offerte inferiori a quelle fatte pervenire da altri club. Tra cui, a questo punto, la Roma. Arriviamo alla seconda: avvertita la malaparata, i colchoneros hanno fatto scendere in campo direttamente Simeone ma i suoi tentativi di mettersi in contatto col calciatore, per convincerlo evidentemente della bontà della destinazione, sarebbero andati clamorosamente a vuoto.
“Ha in testa solo i giallorossi“, questa dunque la sintesi del Dovbyk-pensiero emersa dal contesto generale. C’è però da trovare, chiaramente, l’intesa col club proprietario del cartellino, il Girona per l’appunto, che ha l’obiettivo comunque di incassare il massimo possibile dalla cessione della propria punta di diamante (in tutti i sensi), esplosa nel corso dell’ultima stagione a suon di gol. Unendo i puntini però, e considerando soprattutto la volontà dei Friedkin di accontentare De Rossi, l’idea più accreditata al momento è che alla fine si arrivi ad una soluzione positiva per la Roma. I giallorossi propongono, secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport ed entrando nel dettaglio delle cifre, un pacchetto di 32 milioni+5 di bonus, ovvero i circa 36-37 milioni di cui sopra. Vero, non sono 40 ma siamo lì. E tutto si può chiudere entro dopo-domani.
Dovbyk-Roma: tre indizi fanno una prova?
Proprio in questi minuti registriamo un ulteriore indizio, anzi due ad onor del vero, che sembrerebbero ancor di più sospingere il 27enne centravanti della Nazionale ucraina dalle parti di Trigoria. Intanto questa mattina il Girona era impegnato in un test amichevole con l’Espanyol e indovinate un po’? Artem Dovbyk è rimasto in panchina. Tipico segnale inequivocabile di chi, nel calcio, è pronto a salutare. Non solo.
Nella società moderna 2.0 anche i social hanno il loro peso e il pallone al tempo di Tik Tok e Instagram non fa eccezione: ebbene, in tal senso Alex Liundovskyi (@alex_7200), agente proprio di Dovbyk, ha iniziato a seguire poco fa su IG sia Daniele De Rossi che la CEO giallorossa Lina Souloukou aggiunti ai nuovi followers (e c’è pure Totti insieme al profilo social ufficiale della Roma). Tre indizi fanno dunque una prova? Il conto alla rovescia sembra proprio essere iniziato…
👀👀🇺🇦💛❤️ #Dovbyk #AsRoma pic.twitter.com/yZ7l4vjsjl
— 💛SvilarSantoSubito❤️ (@so_Lolloo) July 27, 2024