Dovbyk vuole la Roma. Questo è chiaro da 24 ore, non appena il calciatore ha sentito De Rossi al telefono convinto dal progetto giallorosso. L’Atletico Madrid, che era sul giocatore, ha dovuto arrendersi all’evidenza. Tagliato fuori dalla corsa guarderà altrove. Intanto la Roma ragiona sulle cifre da proporre.
Questo significa avere le idee chiare sulla strategia da usare. Squadra che vince non si cambia: De Rossi e Ghisolfi vogliono usare il metodo Soulè. Ovvero convincere il calciatore – e questo è stato fatto – portarlo a scegliere i giallorossi per poi trattare con il Girona che, messo alle strette, forse potrà piegare il prezzo.
Il club chiede, nello specifico, 40 milioni. La Roma mette sul piatto una prima offerta da 35+bonus + una percentuale sulla futura rivendita. Esattamente come accaduto per Soulè, a cifre naturalmente diverse. Questo il sentiero e potrebbe essere sufficiente per sbloccare una trattativa diventata concreta in pochissimo tempo.
Il contributo di De Rossi è stato fondamentale. Ora si deve passare alla parte economica. Anche in questo caso un investimento sostanzioso sulla base di uno stipendio pari a 3,5 milioni. Tanto percepirà l’attaccante che vede la Roma come un’occasione unica per affermarsi in Europa e non solo. I giallorossi hanno trovato l’erede di Abraham.
Questo vuol dire anche che, appena la trattativa andrà in porto, perchè ci sono buone possibilità. Le porte di Trigoria per l’ex Chelsea si apriranno senza indugio. L’inglese aspetta e non solo lui: la Roma vuole cambiare volto in attacco e Dovbyk sembra essere il profilo giusto per l’avvenire romanista. Una Roma a misura di DDR. Il mercato ancora non è finito, anzi sta vivendo il suo sprint decisivo in un’estate più calda del solito. Aspettando sempre quel Soulè che ha dato la stura alla nuova fenomenologia del trasferimento giallorossa.