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Calciomercato Roma, svolta Friedkin: perché ora si può spendere così tanto

Dopo giorni di stallo e qualche malumore, il mercato dei giallorossi sembra essersi acceso all’improvviso: dopo Le Fee, Dahl e Soulé (ormai è fatta) adesso è pronto l’all-in su Dovbyk. E le cifre sono davvero importanti

Possono quattro giorni cambiare il (possibile) destino di una squadra e di una società? Forse sì. Il 22 luglio la Roma di De Rossi ha affrontato in amichevole il Kosice faticando a mettere insieme 11 titolari nel senso pieno del termine, non ce ne vogliano i ragazzi del vivaio ovviamente. Oggi, a distanza di appena 96 ore, la situazione in casa Roma è completamente diversa. Poche ore fa a Fiumicino è sbarcato Samuel Dahl, ovvero il terzino sinistro che raccoglierà l’eredità di Spinazzola, e a breve potrebbe farlo non solo il colpo più atteso, Matias Soulé, ma anche l’altrettanto desiderato centravanti.

Per l’esterno argentino proprio mentre scriviamo Roma e Juve stanno mettendo nero su bianco quanto già concordato verbalmente e le cifre sono quelle che ormai vi stiamo raccontando da giorni. Circa 26 milioni di parte fissa, più altri 4 raggiungibili mediante bonus, di cui 2 facili e altrettanti a condizioni maggiormente difficili. La sensazione comune è che i giallorossi, sfruttando abilmente il particolare contesto in cui si sono ritrovati a Torino (bloccato Chiesa Giuntoli doveva far cassa per avere liquidità da re-investire), abbiano davvero fatto un gran colpo sia per il presente che per il futuro. E adesso cosa manca? Sicuramente la punta dicevamo, e se poi non saremo vicini alla Roma definitiva comunque saremo a buon punto.

La svolta sul mercato: giudizi cambiati su Ghisolfi e Friedkin? Sì ma…

Precisiamo subito. Il nostro giudizio sul ritardo del mercato sulla Roma non è cambiato, nel senso che comunque gli acquisti stanno arrivando veramente a ritiro già inoltrato. Il concetto ve lo abbiamo spiegato più volte: De Rossi è pur sempre un semi-esordiente in Serie A e andava messo nelle condizioni ottimali di lavorare sin da subito. Così non è stato ma se poi il risultato finale, prima dal calciomercato e poi sul campo, sarà quello atteso da tutti poco importerà. Del resto Daniele è abituato alla sfide. DDR dovrà però gioco-forza comprimere i tempi – i Nazionali sono rientrati da poche ore e, Soulè a parte, mancano ancora diversi tasselli da prendere – per trovare in poco tempo i giusti sincronismi tra chi era già in rosa e i nuovi arrivati.

Ad ogni modo è un dato oggettivo che qualcosa in questi ultimi giorni sia effettivamente cambiato, proprio come vi avevamo anticipato lunedì. La vera è anche un’altra: dopo anni di parametri-zero e ingaggi extra lusso la società dei Friedkin, proprio come si era auspicato De Rossi alla fine della scorsa stagione, ha voltato pagina in tema di gestione del mercato tornando ad investire in altro modo. Fonti interne a Trigoria, nel motivare proprio il ritardo per i mancati innesti, spiegavano nelle scorse ore che la priorità non era cedere per poi comprare, bensì non sbagliare l’affare. Anche a costo di aspettare un giorno in più. Le Fee, Ryan, Soulé, Dahl e ora, come sembra, Dovbyk. E’ veramente arrivata la svolta romanista dell’era Friedkin?

Perché adesso i Friedkin possono spendere così tanto: sul mercato si va verso i 100 milioni investiti

Dovbyk-Roma, sono ore caldissime – (RomaForever.it)

Migliorano i conti della Roma: sul mercato non ci sarà più l’impellenza di dover vendere prima di comprare“, così scrivevamo lo scorso 21 giugno. Migliorata e messa a posto la situazione finanziaria la società, nonostante le voci di un possibile ridimensionamento vista la trattativa (poi fallita) per acquisire l’Everton, si è messa nelle condizioni di potersi muovere libera da vincoli. E adesso tutto questo si sta concretizzando. Calcolatrice alla mano in questa sessione di mercato, guardando alla sola voce delle spese, i Friedkin hanno già messo i soldi per Le Fee (23 milioni), Dahl (4), Soulé (diciamo 28 almeno) e adesso stanno trattando la punta del Girona su una base comunque oltre i 30 milioni.

Prima ancora, sul capitolo punta, si erano valutati altri profili, da En Nesyri a Sorloth, arrivando a David, comunque nell’ottica di quelle cifre lì e per alcuni anche di più. E se li tratti a quei soldi vuol dire che sei pronto a spenderli, proprio come sta avvenendo per l’attaccante argentino della Juve. A conti fatti, considerando le somme menzionate, arriviamo vicini ai 90 milioni. Ma considerando ciò che manca, senza ripartire con la lista della spesa che ormai è arcinota, si arriverà quasi sicuramente sopra ai 100 milioni investiti o giù di lì. Un mercato davvero da top club, proprio come la Roma merita.

Le entrate

Ovviamente non si tratta di una somma, sebbene altissima, immessa tutta ex novo dalla proprietà. Nelle ultime ore ad esempio è arrivato in tal senso il tesoretto derivante dalla vendita di Calafiori da parte del Bologna, circa 9,2 milioni, che comunque stanno contribuendo alla causa. Da considerare ci sono poi le cessioni di Aouar e di Belotti – altri punti a favore di Ghisolfi ammettiamo – ma soprattutto l’alleggerimento del monte ingaggi lordo di chi è andato via (e quindi i vari Lukaku, Sanches, Azmoun, Spinazzola, Belotti, Rui Patricio, ecc) che porterà un risparmio nelle casse giallorosse non indifferente.

La speranza è infine quella di racimolare qualcos’altro dai rimanenti esuberi, da Kumbulla a Karsdorp, oppure di vendere ‘bene’ qualche pedina non primaria, si veda alla voce Abraham, che il club valuta 30 milioni (altri che hanno mercato sono poi Bove, Zalewski e Kumbulla). Il fatto che però, come sembra, non si stiano legando le operazioni in entrata a quelle in uscita, può rappresentare davvero un punto di svolta per la Roma. Un cambio di passo netto rispetto al passato che apre senza dubbio nuovi scenari.

Luca Mugnaioli
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Luca Mugnaioli
Tags: friedkin