Rocca-forte giallorossa, De Rossi ha tracciato una linea tra passato e presente: il tecnico riparte dai valori

Francesco Rocca arriva a Trigoria, invitato dalla Roma, e De Rossi fa gli onori di casa: una lezione di romanismo sempre attuale

Andrea Desideri -
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De Rossi Svilar
Daniele De Rossi – (RomaForever.it)

Francesco Rocca è come un vessillo da tenere alto nei momenti di gioia, ma sopratutto in quelli di dolore. La sua presenza a Trigoria, nella seduta di allenamento mattiniera, è stata come una boccata d’ossigeno. Un uomo che sa cosa significa essere, ma in particolare rappresentare Roma e la Roma, di quelle personalità che – per restare in tema di fattura – hanno cambiato la storia del calcio e del romanismo.

Si direbbe che le figure come Rocca sono una rarità, invece non è così. Certe sensazioni, determinate suggestioni legate a Roma e alla Roma ci sono ancora. Uomini come “Kawasaki” – così lo chiamavano e chiamano ancora i tifosi – non si trovano facilmente, ma certe idee, determinati valori, devono essere tramandati.

Francesco Rocca, tracce di romanismo

Il significato è tutto nelle parole che Daniele De Rossi ha usato nei confronti della squadra: “Francesco Rocca è quello che dovreste essere voi”. In molti l’hanno preso esclusivamente come un complimento nei confronti dell’ospite gradito. Invece quelle parole rappresentano un sentiero da seguire. Rocca rappresenta la tenacia, la passione e l’amore per la Roma.

de rossi e rocca roma
Daniele De Rossi scherza con il suo ex allenatore Francesco Rocca – asroma.com

È la dimostrazione vivente che, se c’è da soffrire, fare qualche metro in più, mettere in conto qualche sacrificio, per la Roma si può e si deve fare. Quel che, in altro modo, ma con risultati molto simili, ha fatto capire De Rossi. Il quale come Rocca ha sposato due colori, ma – in qualità di tecnico – cerca di far capire questo amore e questa voglia anche agli altri.

Una lezione di vita

Si parla, inevitabilmente, si un mercato in ritardo e una preparazione che non carbura. Al contrario De Rossi sta dimostrando che, al netto delle criticità (che vanno risolte), è possibile fare molto. Anzi, tutto. È sufficiente ripartire da un obiettivo comune: sostenere, e semmai amare, la Roma. L’amore non è un obbligo, il sostegno alla causa – a prescindere da nome, stipendio e ruolo – sì.

Chiunque indosserà la maglia giallorossa, oltre alla “fame” De Rossiana, dovrà mostrare una tenacia “alla Rocca”. L’unica legge che conta in mezzo al campo è quella di esserci e dare tutto. Francesco Rocca ancora continua a farlo, ecco perchè averlo a Trigoria è stata una boccata d’ossigeno per i nuovi arrivati e un tuffo al cuore per i veterani (anche un po’ nostalgici). Lesioni simili non si dimenticano mai.

Nel segno di Kawasaki

De Rossi docet, ma il “professore” – in questo caso – era Rocca. Un corso di romanismo accelerato era quello che serviva, forse, per sbloccare una stagione promettente ma ancora ricca di incognite. Quel che deve bastare, ed essere certo, è che con la Roma non si scherza. Parola di Kawasaki.