Dieci anni fa Davide Astori diventava un nuovo giocatore della Roma. Era il 24 luglio 2014 e i giallorossi bruciarono la concorrenza per assicurarsi le prestazione del brillante difensore: operazione in prestito oneroso per la cifra di due milioni di euro e il giocatore, di proprietà del Cagliari, fece il grande salto arrivando nella Capitale.
Il classe 1987 fu fortemente voluto da Rudi Garcia per completare il pacchetto arretrato composto da Manolas, Castan, Romagnoli, Yanga-Mbiwa e Spolli. Nonostante quella rosa fu una delle più forti dell’ultimo decennio giallorosso composta da giocatori come Totti, De Rossi, Nainggolan, Pjanic, Strootman, Gervinho e la tanta concorrenza nel reparto arretrato, Astori divenne una pedina fondamentale per l’allenatore francese.
Tra tutte le competizioni, in un solo anno, mise a referto ben 30 presenze e segnando un gol importantissimo che valse i tre punti nella vittoria di Udine del 6 marzo 2015. L’avventura in giallorosso durò solamente un anno perché al termine del prestito dal Cagliari il giocatore accettò la proposta della Fiorentina, squadra della quale diventò capitano.
La sua tragica scomparsa, in un hotel di Udine, il 4 marzo 2018 prima di un match di campionato lasciò sgomenti tutti. Apprezzato da ogni persona che aveva avuto il privilegio di conoscerlo Astori fu considerato da tutti, prima ancora di un ottimo difensore da 289 presenze in Serie A e 14 in Nazionale, una persona straordinaria.