Riccardo Calafiori (RomaForever.it)
Manca meno di un mese all’inizio della nuova stagione e la Roma ha l’obbligo di accelerare sul mercato. Daniele De Rossi, giustamente, vuole avere una squadra praticamente completa per l’esordio a Cagliari in campionato e quindi queste settimane saranno decisive per sbloccare le operazioni in entrata e dare tempo ai nuovi di inserirsi negli schemi di DDR.
Ma quello che ci insegna il mercato è che le trattative non si concludono solamente quando l’affare va in porto. Ormai da anni oltre ad una parte fissa di acquisito vengono inseriti una serie di bonus, più o meno raggiungibili, che fanno fluttuare la valutazione di un giocatore e il possibile guadagno di un club. In altre situazioni, invece, viene anche aggiunta una percentuale sulla futura rivendita del giocatore: una specie di assicurazione che il “venditore” vuole inserire nel contratto, qualora il calciatore “esplodesse”.
Ed è quello che è successo ai giallorossi con Riccardo Calafiori. Il difensore è stato venduto due estati fa al Basilea per la modica cifra di 1,5 milioni di euro. Un niente se si considera il valore attuale del giocatore, roba da mangiarsi le mani. Ma i dirigenti capitolini avevano inserito una clausola del 40% sui guadagni degli elvetici da ogni operazione legata al giocatore.
Gli svizzeri hanno ceduto il classe 2002 la scorsa estate al Bologna per quattro milioni di euro e la Roma ha incassato circa 1,8 milioni già nel 2023. Ora il Basilea, che otterrà il 50% dal club di Saputo per la cessione all’Arsenal che si aggira intorno ai 45 milioni, dovrà riconoscere alla Roma ancora il 40% sui 22,5 milioni che incasserà dalla vendita ai Gunners. Se tutto andrà in porto, come sembra, ai giallorossi entreranno altri 8 milioni, subito pronti da investire sul mercato.
Ghisolfi potrebbe quindi alzare la sua offerta per Soulé, primo obiettivo del mercato. L’argentino vuole la Roma ma c’è da affrettare i tempi: su di lui, oltre al Leicester, si è mossa un’altra squadra di Premier League: il West Ham.