Nicola Zalewski è stato il primo ad arrivare a Trigoria durante il ritiro prestagionale. Questo ha fatto sì che fosse tra i maggiori volti giallorossi a inizio preparazione. Il polacco è riuscito a lavorare da subito con il tecnico giallorosso che ha visto grande disponibilità. Non era scontato, soprattutto dopo le dichiarazioni in ritiro con la Polonia per Euro 2024: “Sono al lavoro con la Roma, ma non è detto che non si possano prendere strade diverse”.
Il giovane calciatore sa bene di non rientrare nel progetto giallorosso. Messo quasi subito sul mercato, in attesa di una sistemazione congrua oppure inserito come contropartita tecnica in qualche trattativa. Non è una priorità, in questo momento, Zalewski. Eppure il ragazzo, di fede romanista, ci crede ancora e vuole dimostrare che le débâcle dello scorso anno, soprattutto nella seconda parte di stagione, sono frutto soltanto dell’eccessiva pressione.
Il giovane si sente maturato, anche dopo il percorso europeo con la Nazionale Polacca, e vuole dimostrarlo: l’opportunità che ha è fare bene durante il ritiro precampionato. Poi spetta a De Rossi valutare: certo è che se a giugno il ragazzo aveva le valigie pronte, ora sono state messe in un angolo.
Il motivo è il mercato della Roma: non si sblocca in entrata, quindi prima di lasciar partire qualcuno è meglio aspettare alcuni arrivi. Altrimenti si rischia davvero di rimanere con gli uomini contati. De Rossi ha chiesto uno sprint sul mercato, ma nel frattempo lavora con quel che ha a disposizione: Zalewski è una pedina da coltivare, valorizzare, come dice DDR.
Il compito dell’allenatore è tirare fuori il meglio da quel che possiede. Allora il tecnico di Ostia blocca idealmente un partente per capire se si può ancora lavorare insieme oppure no. Zalewski sa benissimo che non tutto è perduto, quindi corre il doppio e si impegna il triplo. Se arriva l’offerta giusta, il ragazzo saluterà la Capitale.
Altrimenti resterà al suo posto, accanto a De Rossi, che un esterno in più (specialmente di questi tempi) fa sempre comodo. Le sirene inglesi continuano a suonare, ma il calciatore di Tivoli (originario della Polonia) ascolta solo il battito del suo cuore. Ancora e sempre giallorosso.