Passano i giorno e le notizie si rincorrono. Nomi fatti e poi smentiti, offerte respinte, mancati rilanci che frenano le trattative, lo sguardo continuo al bilancio per far quadrare i conti. Il primo mese di Florent Ghisolfi come direttore sportivo della Roma è stato tutt’altro che semplice proprio per la mancanza di risorse immediate da poter spendere nel mercato.
L’ex dirigente del Nizza, infatti, per ora, ha messo a segno solamente il colpo Le Fée, se si esclude l’arrivo del secondo portiere Ryan. Per il centrocampista francese il club ha speso 23 milioni di euro più bonus, cifra che per le casse giallorosse è da ritenersi importante: questo fa capire quanto a Trigoria puntino su di lui. Parallelamente Ghisolfi lavora assiduamente anche sulle uscite, l’ultima quella di Aouar all’Al Ittihad che ha garantito una plusvalenza totale di circa 15 milioni.
Per accontentare De Rossi che chiede almeno cinque rinforzi di prim’ordine, servono altre risorse. E allora sul banco dei cedibili ci sono i soliti nomi: Zalewski, Bove e Abraham sono quelli che hanno più mercato, Smalling, Kumbulla e Shomurodov sono considerati esuberi da piazzare anche solo per liberarsi dell’ingaggio.
Chi invece resterà sicuramente a Roma è Leandro Paredes. L’argentino, fresco vincitore della Coppa America con la sua nazionale grazie al successo in finale contro la Colombia ai tempi supplementari, ha scacciato ogni dubbio possibile su un suo addio in estate. “Ho un contratto e sono molto felice a Roma” ha detto il centrocampista a margine della presentazione del suo nuovo vino che verrà servito al matrimonio di Paulo Dybala in programma sabato 20 luglio.
Niente Arabia e niente ritorno in Argentina, quindi, per il classe 1994 a cui De Rossi ha affidato fin da subito le redini del centrocampo e l’ex Psg ha risposto presente. Il livello delle sue prestazioni è infatti cresciuto esponenzialmente nella seconda parte di stagione rispetto alla prima quando in panchina c’era José Mourinho.