Roma, quasi fatta. Daniele De Rossi porta avanti la preparazione a Trigoria. Nelle settimane di ritiro prestagionale sono arrivate alcune consolazioni: la prima è che la squadra sembra seguire alla lettera le idee del tecnico. Daniele De Rossi, appena sedutosi sulla panchina giallorossa lo scorso anno da traghettatore, aveva apprezzato la voglia del gruppo di mettersi subito a disposizione.
All’inizio della prima stagione da allenatore titolare ha ritrovato la stessa disponibilità, ma meno giocatori. La società aveva avvisato il tecnico di Ostia che ci sarebbe stata una rivoluzione: via 8 tesserati, fra cessioni e mancato riscatto dei prestiti, dentro soltanto tre persone. Nello specifico Enzo Le Fèe, Buba Sangarè e Ryan in qualità di secondo portiere. Troppo poco a fronte di coloro che devono ancora lasciare Trigoria.
Abraham è con le valigie in mano e potrebbe non essere l’unico. Tutta questa pletora di calciatori va rimpiazzata: le caselle, per usare un linguaggio tattico, vanno riempite. All’appello – a oggi – mancano due laterali, due esterni d’attacco e un attaccante centrale. Se va via Abraham diventa la priorità, ma ancor più necessario è stringere i tempi sul mercato.
Siamo al 18 luglio: ritiro pienamente iniziato, ma con De Rossi ci sono ancora molti Primavera e qualche pedina destinata a salutare il tecnico. Non si può fare un lavoro d’insieme per via della precarietà – di uomini, non di volontà – che popola queste settimane estive in cui si riprende a calciare anche all’interno del rettangolo verde. Il 22 luglio un altro test con il Kosice, ma oltre alla divisa di novità in campo neanche l’ombra.
Per questo DDR ha chiesto – senza mezzi termini – a Ghisolfi (DS giallorosso) e Friedkin di stringere i tempi per le operazioni in entrata, mettere un punto laddove ci sono soltanto punti interrogativi. In primis risolvere i sospesi con Chiesa e Soulè, poi si passerà alla questione attaccanti.
Le prossime settimane dalle parti di Trigoria saranno febbrili. Porte girevoli al Fulvio Bernardini, ma le entrate dovranno essere più delle uscite per evitare che in stallo finisca la Roma anziché il mercato. La prima di campionato si avvicina a grandi falcate, per quella data i giallorossi dovranno avere forma e dimensione. Le ambizioni ci sono già, sebbene sia tutto – ancora – molto simile a un cantiere aperto.