Da Chiesa a Soulé, aspettando uno tra Sorloth ed En-Nesyri. E sullo sfondo l’evergreen Berardi. Sono questi ad oggi i nomi sul tavolo di Ghisolfi per puntellare l’attacco della Roma. L’uomo mercato dei Friedkin sta lavorando per assicurare a De Rossi un reparto offensivo degno di questo nome ma per ora, a parte Le Fee, non è arrivato nessuno. La pressione dell’ambiente e soprattutto la necessità assoluta di non potersi permettere errori mettono la Roma in una posizione sicuramente non facile: partito Lukaku, c’è urgenza di acquistare almeno due calciatori di livello in quella zona del campo. Un centravanti e un esterno offensivo, ormai lo sappiamo a memoria.
Ebbene, arrivati al 15 di luglio la sensazione è che, sebbene di tempo ce ne sia ancora, ogni giorno che passa renda più difficili e complesse le trattative. Ma qual è la priorità della Roma? Da più parti la risposta sembrerebbe essere univoca: Matias Soulé, ovvero l’investimento di prospettiva nel nome della valorizzazione futura anziché l’acquisto sicuro di un calciatore più o meno già affermato. Facciamo quindi il punto della situazione.
Partiamo dal ruolo dell’attaccante centrale quello che, ad oggi, sembrerebbe più scoperto. La corsa sembrerebbe essere a due: da una parte abbiamo En-Nesyri, marocchino in forza al Siviglia valutato almeno 20 milioni. Oltre 200 partite in Liga, esperienza internazionale in Champions ed Europa League, fin qui 187 gol realizzati in carriera che per un centravanti di 27 anni non sono pochi. Di contro c’è una delle rivelazioni spagnole dell’ultimo anno, ovvero il norvegese Alexander Sorloth autore di 23 gol con il Villareal che di anni ne compirà 29 a dicembre.
Rispetto al calciatore marocchino, quest’ultimo ha girovagato di più con le squadre di club lasciando concretamente il segno tuttavia soltanto in Turchia, col Trabzonspor, 24 gol segnati nella stagione 2019-2020. Dopodiché, negli anni successivi, approdato in Spagna, non ha fatto benissimo salvo poi esplodere per l’appunto nella stagione poc’anzi terminata. Il confine sottile allora tra l’aver raggiunto la piena maturità calcistica e l’aver già toccato invece il picco massimo della carriera è molto sottile: e per le cifre richieste (38 milioni la clausola, 30-35 la soglia a cui il sottomarino giallo sarebbe disposta a scendere) forse è un po’ troppo.
Già da come vi abbiamo posto il quesito in tema attaccanti esterni avrete sicuramente intuito da che parte si collocano i nomi. In chiave futura il possibile acquisto della Roma ha un nome e un cognome precisi: Matias Soulè. Poco più che vent’enne, qualcosa di molto positivo fatto vedere in A nell’ultimo anno non certo con una squadra di prima fascia (anzi!), e un profilo perfettamente compatibile con quanto richiesto da De Rossi (“Top player? Voglio gente con fame“). Ma c’è un grande ostacolo, il più grande forse.
Ovvero la volontà della Juventus, proprietaria del cartellino: Giuntoli preferirebbe venderlo all’estero per incassare di più, e in tal senso il Leicester potrebbe spingersi per raggiungere i 30 milioni che il club bianconero chiede. A questo punto soltanto i Friedkin, pareggiando l’offerta, potrebbero regalare il talentuoso trequartista a De Rossi. Altrimenti il calciatore – che comunque preferirebbe Trigoria – salperà oltre manica c’è poco da fare. Le alternative? I piani B e C a questo punto diventerebbero Chiesa e infine l’usato sicuro Berardi. Da capire però se sul piano tattico sia o meno lo stessa cosa.
In tutto questo, presi dalle notizie di calciomercato, ci si dimentica di quelli che già sono in rosa. E il pensiero non può che andare a Tammy Abraham. Tutti lo danno per sicuro partente, su di lui ci sarebbe il Milan, e c’è perfino chi sostiene che proprio dalla sua vendita si possano ottenere i soldi per arrivare agli obiettivi di mercato, tra cui quelli sopra elencati. Di fatto, ad oggi, questo sembra lo scenario più probabile. Il calcio però non finisce mai di stupire. E se alla fine Abraham rimanesse? Esiste infatti una realtà parallela a quella del mercato che ci racconta di un Tammy molto concentrato nella preparazione in corso a Trigoria e soprattutto spronato all’inverosimile proprio da De Rossi.
Lui continua dal canto suo a postare immagini sui social degli allenamenti e il profilo ufficiale della Roma risponde a suon di like. Elementi che, nel calcio 2.0, comunque non sono da sottovalutare. Insomma, se alla fine Abraham dovesse rimanere forse non bisognerebbe poi stupirsi più di tanto: anche perché, vendendo lui, comunque servirebbe poi acquistare due calciatori, il suo sostituto e la riserva. Non ci resta allora che chiudere con una frase pronunciata qualche giorno fa dal bomber per antonomasia Roberto Pruzzo: “Vendere Abraham? Ok, ma poi devi comprare uno più forte di lui“. E visto le quotazioni e gli attaccanti in circolazione non è proprio semplicissimo da fare…