Leonardo Bonucci ha parlato della Roma, ancora una volta. Anche quando forse non ce n’era davvero bisogno. L’ex difensore della Juventus lo scorso anno è stato accostato al club giallorosso perchè Tiago Pinto voleva portarlo nella Capitale. Il difensore poi approdò altrove. Ora che Bonucci ha smesso di giocare torna sulla questione e, ospite del podcast di Gazzoli, smentisce.
“A Roma non sono mai arrivato per colpa dei tifosi” – ha detto – quindi di fatto ritratta quello che realmente è successo. Allora ripercorriamo la vicenda con ordine: i tifosi hanno storto il naso per quanto riguarda l’approdo del difensore, ma la parola fine l’hanno messa i Friedkin. La società giallorossa ha dimostrato di essere molto vicina ai tifosi senza esserne “schiava”.
Nessuno avrebbe mai pensato che i texani potessero mai esonerare uno come Josè Mourinho: idolo dei tifosi e in grado di garantire il tutto esaurito a ogni partita. Eppure il tecnico di Setubal non siede più sulla panchina giallorossa. È arrivato De Rossi, che doveva essere solo un traghettatore, ma poi si è guadagnato la fiducia della proprietà. Andata ben oltre lo scetticismo dei tifosi.
Questo vuol dire che la società ascolta i supporter, ma non si lascia condizionare. Se il difensore non è arrivato, il motivo è stato principalmente legato all’economia. I Friedkin non volevano spendere una cifra esorbitante per un calciatore a fine carriera. Infatti, subito dopo la proposta di Bonucci, saltò anche la posizione di Tiago Pinto. Ex DS che lo aveva proposto quando ancora programmava il mercato dei giallorossi.
Scagliarsi contro i tifosi non è mai una soluzione: i supporter romanisti, ci sono sempre stati, con chiunque. Anche Dybala ha vestito la maglia della Juventus, ma non hanno mai fatto polemiche rispetto al suo approdo a Roma. Anzi, per i tifosi ora è un punto fermo. La Juve non c’entra nulla. La rivalità rimane, ma non al punto da condizionare un giocatore che potrebbe indossare la maglia romanista.
Se Bonucci non è all’ombra del Colosseo è soltanto per questioni legate al rapporto qualità-prezzo. Non era, secondo la società, pronto per la Roma. Neppure come rinforzo a gennaio. Questo è l’unico punto fermo, ribadito anche dai vertici giallorossi. L’amore dei tifosi non potrà mai essere un problema, anche quando in gioco ci sono determinate rivalità, semmai resta un valore aggiunto.
Quello che forse Bonucci avrebbe potuto trovare, invece ha dovuto abbandonare la Serie A e finire la carriera altrove. Scelta obbligata, piuttosto che odio. Anche perchè il calciomercato con i sentimenti ha poco a che fare, altrimenti la bandiera dell’ex difensore sarebbe rimasta bianconera. Persino dopo una stagione altalenante come l’ultima che ha disputato a Torino, per la quale l’hanno accompagnato alla porta. Anche in quel caso i tifosi – sotto la Mole e non al Colosseo – non hanno messo bocca.