Houssem Aouar può salutare i giallorossi in anticipo rispetto alla fine del ritiro pre-campionato. Il centrocampista era già sul mercato dopo non esser riuscito a trovare spazio prima con Mourinho e poi con De Rossi, arrivato nella Capitale sotto i migliori auspici non è riuscito a imporre la propria tecnica mostrando solo in parte la professionalità che gli è congeniale.
Gli infortuni hanno spesso avuto la meglio, poi in mezzo al campo c’era chi stava meglio sul piano della condizione fisica ma anche e soprattutto dal punto di vista mentale. L’approccio ad alti livelli è tutto e forse il centrocampista ha pagato l’eccessiva pressione di un ambiente (non si tratta della tifoseria) che ha sempre preteso il massimo in poche occasioni.
Aouar verso l’addio
Quando giochi a ranghi ridotti – come ha fatto l’algerino a Roma – non è facile mostrare il proprio calcio. C’è chi, però, crede ancora in lui. Sono gli arabi dell’Al Ittihad che sarebbero pronti a offrire 15 milioni più bonus per lasciar partire il calciatore. DDR e Ghisolfi hanno dato l’ok, adesso non rimane altro che intavolare la trattativa: l’accordo sui bonus dovrebbe arrivare nelle prossime ore e la compravendita dovrebbe essere ultimata.
La Roma sta facendo il massimo per far fruttare al meglio i propri investimenti. I giallorossi su Enzo Le Fèe hanno scommesso molto: 23 milioni non sono uno scherzo e anche in mezzo al campo si dovrà vedere e sentire la differenza. La Roma sta trovando tempi e modalità per fare programmazione: aspetto che mancava da tempo e sta lentamente rimettendo ogni tassello al proprio posto. Il francese sarà la nuova linfa a centrocampo, con Cristante e Pellegrini a fare da supporto. Senza contare poi il contributo di Bove e Paredes (sebbene il centrocampista argentino sia anche lui corteggiato dall’Arabia Saudita).
Gli arabi lo aspettano
Insomma Aouar sembrerebbe essere destinato a lasciare la Roma entro pochi giorni. Un altro tassello sacrificato sull’altare delle cessioni per un fine ultimo più grande: abbassare il monte ingaggi e allestire una rosa competitiva che sia in grado di gestire tre fronti senza sperperare – sia economicamente che fisicamente – le energie a disposizione.