Enzo Le Fèe arriva a Roma e saluta velocemente i tifosi, ma il calore del calciatore sembra essere senza eguali. Dietro quel “Daje Roma daje” c’è una vita. La sua, quella fatta di sacrifici e avversità. Il padre in carcere, un’infanzia difficile e il cognome della madre per lasciarsi indietro un passato tutt’altro che facile. Il calcio come via d’uscita con il sogno di diventare grande.
Il Rennes è servito a farsi le ossa: ora serve un altro gradino. Quello che porta a Roma, tra tutte le strade conta la sua. Lo spera la famiglia del passato, madre e cugini che lo hanno sempre supportato, e quella del presente con la giovane Mathilde. Studentessa prima e modella poi. Tutto per fare la differenza. Uniti si vince e Le Fèe ha vinto – non senza sudare – un futuro sereno.
Enzo Le Fèe, occhi solo per Mathilde
I suoi piedi sono baciati dal talento. Dribbling, grinta e voglia di fare. Corsa e adattamento. Ha tutto, ma soprattutto conserva la fame degli esordi. In primis perchè è ancora molto giovane, in secundis perchè sa essere ancora più forte. Un diamante che di grezzo ha ben poco, ma può e deve migliorare. Ora toccherà a DDR farsi capire: De Rossi valorizza, Enzo apprende ed esegue.
Le consegne sono già chiare. Mathilde applaude facendo sì che le tentazioni non siano troppo forti, Roma è tentacolare e può risucchiare chiunque non è abituato allo sfarzo. I Le Fèe sono nella Città Eterna che di eterno può avere anche i rimorsi. Basta saperla prendere. L’affetto attorno al calciatore non manca.
Roma e la Dolce Vita
La Dolce Vita comincia, ma questo non è un film. È il lieto fine di un campione. Il meglio, però, deve ancora venire: questo, quindi, non è un inizio ma solo un’appendice da sviluppare. La Roma aspetta e spera, forse ha trovato il suo jolly a centrocampo.
Visualizza questo post su Instagram