La Roma può fare a meno di Rick Karsdorp. Questo è stato deciso con Ghisolfi e De Rossi che stanno entrando nella fase più calda di mercato: la parola d’ordine è sfoltire, seconda soltanto a riformulare. Gestire, capitalizzare, far funzionare le risorse a disposizione e il terzino – dopo una stagione discontinua – non funziona più. Almeno per la Roma.
Non è funzionale al progetto. Il neo DS giallorosso Florent Ghisolfi ha fatto presente tutto questo al diretto interessato. L’olandese, sin dal primo colloquio telefonico, non è sembrato sorpreso. A Roma ha sempre vissuto una specie di altalena. Prima con Mourinho, adesso con De Rossi. Sebbene il tecnico di Ostia pubblicamente lo abbia sempre difeso, atteggiamento radicalmente diverso rispetto allo Special One che con lui ingaggiò addirittura una lite a mezzo stampa, ora riconosce che è il momento di guardare altrove.
Magari affidandosi a qualcuno più costante sul piano delle prestazioni. La ricerca, in tal senso, continua: i giallorossi con l’uscita di scena dell’olandese classe ’95 la Roma abbassa il monte ingaggi e mette da parte un po’ di liquidità necessaria per arrivare a Federico Chiesa e non solo. Ora resta soltanto da decidere quanto vale questo addio.
Nello specifico, la Roma chiede almeno 5 milioni e mezzo per cercare di fare una plusvalenza minima rispetto all’attuale valore di mercato. Quel che vuole Ghisolfi è liberarsi da un ingaggio oneroso, circa 4 milioni e mezzo, che la Roma non può più permettersi. L’unica pista concreta, al momento, è quella che porta all’AEK Atene, ma la trattativa sembra andare a rilento. Quindi la società giallorossa esorta il calciatore a guardarsi intorno. La Roma cercherà di piazzarlo alla prima offerta utile. In questa situazione, però, serve un lavoro di squadra: l’unica certezza è che l’esterno di Rotterdam non sarà più a Trigoria.
De Rossi ha deciso di puntare su altro. Dopo Roma-Bayer Leverkusen, dove il terzino non aveva brillato per lucidità, aveva detto: “Non me la prenderò mai con un mio giocatore per aver sbagliato un passaggio”. Sicuramente, però, quella e altre prestazioni sottotono hanno inciso nel giudizio finale. La Roma deve guardarsi intorno anche sulle fasce: dopo l’addio di Spinazzola, direzione Napoli, le caselle da riempire diventano due.