Il punto è sempre lo stesso: marketing vs tifo. Un eterno dilemma che gli esperti debbono continuare a porsi. L’Adidas è incaricata di trovare una risposta alternativa quanto prima. L’enigma dell’ultim’ora riguarda la felpa della tuta con l’azzurro sul fronte iniziale. Il motivo della scelta è riconducibile al brand dell’Adidas che fa dell’azzurro, in altri tipi di tute e abbinamenti, il proprio vessillo.
La Roma, però, è un’altra cosa: i colori della Roma sono giallo ocra e rosso pompeiano. Una combinazione semplice e senza tempo. Facile da ricordare eppure tanto complessa prima per i Pallotta e ora per i Friedkin. Hanno provato in tutti i modi a cambiare le cose: i tifosi hanno già digerito a fatica il nuovo stemma.
Non più ASR sotto la lupa, ma un più organico ROMA. Era una questione legata al brand precedente e portava ulteriori introiti, quindi i supporter a malincuore lo hanno accettato. Stavolta, però, l’onta è troppo grande. Il celeste – colore della Lazio – sulle felpe romaniste è un oltraggio comune alla tifoseria.
I colori sono quelli, il resto è una rivisitazione non richiesta. A Roma – sponda giallorossa – non vogliono altro. Le testimonianze le forniranno i numeri, non appena la giacca della tuta resterà invenduta. Nessuno vorrà comprare un kit simile. L’Adidas sicuramente avrà intuito le remore dei tifosi e starà pensando a qualcosa.
L’idea di collocare l’azzurro dell’Italia sulle felpe della squadra capitolina non è stata una buona idea. L’abito non fa il monaco, ma in questo caso fa il romanista e non il laziale. Se la felpa rimane incustodita sugli scaffali per la Roma (e per l’Adidas) sarà un fallimento non da poco. La società è riuscita a mettere d’accordo un’intera tifoseria, proprio come in occasione dello stemma.
Se uno stemma non si può cambiare, una felpa (al contrario) si può evitare di comprare. Proprio il baratro che la Roma vuole evitare, possibilmente prima del 16 luglio prossimo. Data d’uscita della nuova maglia di casa, intanto vanno ancora a ruba le maglie personalizzate del Derby deciso da Mancini. Per conquistare nuovamente i tifosi, però, dal punto di vista del marketing – adesso – ci vuole altro.