Che Luciano Spalletti non abbia un carattere facile è risaputo. Basta guardare a quanto successo lunedì scorso nel post partita di Italia Croazia oppure a quanto sta accadendo proprio in queste ore, con la sua Nazionale tornata a lavorare a “porte chiuse”. In tutti i sensi, dato che il CT ha ordinato di allestire una sorta di tendopoli per tenere la squadra lontana da occhi indiscreti. Come succedeva una volta. Ma questi sono soltanto alcuni esempi recenti riguardanti gli “eccessi” del tecnico toscano in merito alla sua carriera da allenatore.
Negli anni più volte lo abbiamo visto infatti protagonista di accesi dibattiti e di veri e propri litigi con calciatori, opinionisti, giornalisti, con “sfuriate” più o meno eclatanti a cui Spalletti, nemmeno in veste di CT azzurro, sembrerebbe però aver voluto rinunciare. Il lupo perde il pelo ma non il vizio, direbbe qualcuno. Chi lo conosce bene, carattere burbero compreso, è Daniele De Rossi, che quando giocava nella Roma lo ha avuto per ben due volte come allenatore.
De Rossi su Spalletti: “Nettamente uno dei tecnici più forti che abbia mai avuto”
Daniele del resto, che ha da poco festeggiato il rinnovo a Trigoria fino al 2027, deve proprio a lui l’aver intrapreso la carriera di allenatore, nel senso che Spalletti è tra le figure – anche se non l’unica chiaramente – che di più lo hanno influenzato. A rivelarlo era stato lo stesso De Rossi in un’intervista rilasciata qualche anno fa alla BoboTv: in quel periodo, era il febbraio 2021, l’ex centrocampista giallorosso stava frequentando proprio il corso per l’abilitazione da commissario tecnico; di lì a poco sarebbe entrato nel giro della Nazionale azzurra, prima del suo primo incarico da allenatore alla Spal l’anno seguente.
“Io ho trovato un allenatore fortissimo, che non a caso ha fatto il record dei punti con la Roma nella sua seconda esperienza in giallorosso. Per me è stato nettamente uno dei migliori CT che abbia mai avuto“, spiegava De Rossi. I due si sono incontrati in carriera a Roma una prima volta tra il 2005 e il 2009, quando il tecnico toscano giunse dall’Udinese, e poi qualche anno fa, tra il 2016 e il 2017, quando Spalletti fu richiamato a Trigoria per sostituire Rudi Garcia e poi a sua volta mandato via per lasciar spazio a Di Francesco. Di fatto proprio Spalletti per De Rossi è stato uno dei suoi ultimi allenatori prima del ritiro dal calcio giocato.
Il ‘caratteraccio’ del tecnico toscano: “E’ diretto, a volte anche troppo”
Ogni tecnico ha il suo modo di vedere le cose, dentro e fuori dal campo. A Luciano Spalletti tutto si può rimproverare tranne il fatto di non essere “vero”, costruito, finto. Di persone così nel calcio moderno ce ne sono fin troppe, ma di sicuro non il tecnico toscano. Certo, questo suo lato del carattere “esuberante” a volte è uscito un po’ troppo fuori, andando cioè oltre le righe e sconfinando il ruolo ricoperto. Perché un conto è ciò che rimane nello spogliatoio, un altro è ciò che si vede al di fuori (e lo sa bene il povero Condò).
Ma che ne pensava De Rossi, uno che come visto lo conosce benissimo, al tempo di quell’intervista? “Con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto anche se come carattere non è facilissimo da gestire. Lui è uno diretto, schietto, a volte forse troppo. Ma al livello di campo e di idee è molto forte. Mi dispiace che abbia raccolto meno in carriera di quanto meritasse“, era stato il pensiero dell’attuale allenatore della Roma a quel tempo.