Leandro Paredes si gode gli ultimi giorni di vacanza, ma il telefono continua a squillare. Non sono solo le chat con De Rossi in cui parla di Boca Juniors e serie tv. Entrambi sono amanti di Breaking Bad. Il cellulare di Paredes squilla anche per via del mercato. Mentre si gode un Mate, l’agente gli sottolinea che ha ancora un certo pubblico.
Il centrocampista chiede chi siano: la risposta arriva immediatamente. Gli arabi vogliono l’ex bianconero. L’offerta sarebbe già arrivata. Una sorta di accordo non ufficiale. La società saudita, su cui c’è ancora il massimo riserbo, vorrebbe sapere le intenzioni del centrocampista per poi formulare un passaggio concreto. Come dire: “Noi siamo qui, ora tocca a te”.
A 30 anni suonati questi messaggi fanno tremare i polsi più che a 20, perchè sai che certi treni potrebbero non ripassare. Paredes non ha bisogno di soldi, ma conserva la necessità di sentirsi utile in un progetto vincente. Così come è stato, e continua ad essere, con la Roma: De Rossi lo ha trovato e ritemprato facendolo sentire indispensabile.
Lo stesso intendono fare gli arabi, con qualche zero in più sullo stipendio. I milioni da fantamercato, in Arabia, non sono uno scherzo. Potrebbero essere una bella liquidazione, specialmente per uno come Paredes che pensa al ritiro fra un paio d’anni. Forse tre. Prima qualche sgambata per provare a togliersi le ultime soddisfazioni, poi ognuno per la sua strada.
L’ex Juve andrà nelle campagne argentine. A godersi i frutti e il relax meritato dopo anni sulla cresta dell’onda. L’argentino, tuttavia, ha sempre pensato di chiudere a casa sua. In quella Bombonera che piace tanto anche a De Rossi. Un ultimo ballo, per dirla alla Micheal Jordan, al Boca e poi arrivederci a tutti. Basta con il calcio giocato e via con cocktail, divertimento e nipoti.
È anche attaccato alla famiglia, uno zio molto presente in estate, che potrebbe diventare una “gradita presenza” a tempo pieno. Zio Leandro, però, vuole ancora togliersi qualche soddisfazione: l’ha detto a De Rossi, non l’ha ancora sottolineato a dovere agli arabi. L’uomo ha tenuto la porta socchiusa: né sì, né no. Forse. E dentro quest’esitazione c’è tutto un mondo.
L’universo di un calciatore che ha vissuto i fasti nel passato recente, tra PSG e Juve, potrebbe ancora fare molto – quasi tutto – a Roma. Magari con un trofeo che manca da un po’. Di contro ci sono gli assegni d’oro e una vita da nababbo in Arabia. Con tutte le ristrettezze che questo passaggio consegue. L’impero saudita, anche se accattivante sul piano economico, ha fatto “scappare” Benzema.
Arrivare in quei lidi vuol dire sparire dal calcio che conta: se sei Ronaldo poco importa, perchè al netto di tutto i radar si spostano con te, se sei Paredes invece non solo diventa rilevante. È fondamentale. Sparire dai monitor europei in cambio di soldi che probabilmente non vedrà mai più: essere o non essere (in copertina)?
A Roma Paredes è un pilastro. In Arabia potrebbe diventare un bel “regalo” – con fiocchi di lusso – ma nient’altro. Paredes, invece, cerca ancora quell’adrenalina che lo fa vibrare dopo ogni stop. Questo solo Roma può garantirlo. Un valore aggiunto che, di fronte ai soldi, non fa gola. Di fronte al cuore, però, può fare la differenza.