Friedkin-Roma, futuro incerto (RomaForever.it)
Ancora non ci siamo. Il rinnovo di De Rossi, che era nell’aria da mesi, è finalmente arrivato in maniera ufficiale. Mossa gradita dai tifosi, ma non abbastanza da placare le polemiche. I giallorossi devono ancora investire sul mercato: le prime operazioni sono arrivate, ma solo in aggiustamento rispetto a quello che era già in essere.
Il riscatto di Angelino e la cessione di Belotti al Como: operazioni già annunciate e non sufficienti a placare la sete di mercato dei tifosi. Non è soltanto una questione di curiosità e bramosia, la piazza vuole risposte. Il pubblico ha dato il proprio appoggio con 40mila abbonamenti in poche settimane. Si prepara a un’altra stagione sold out.
Rispondere presente a scatola chiusa è una caratteristica preponderante dei giallorossi, i quali hanno sempre dimostrato fede e amore incondizionato. Ora, però, vogliono essere ripagati. La domanda più gettonata in radio e nei bar è: “Chi prendiamo?”. La risposta a questo interrogativo, per il momento, non esiste.
Allora, se la società lavora sotto traccia, senza dire nulla alla stampa, qualche altro segnale lo deve dare. I rinnovi di Dybala e Svilar, anche lì: stiamo lavorando per voi. Questo il claim per eccellenza dalle parti di Trigoria. Il portiere belga ha messo una clessidra social per determinare che il rinnovo è vicino, unica traccia e consolazione in settimane di vuoto.
Dybala deve rientrare dalle vacanze, poi parlerà con Ghisolfi, il Manchester United tuttavia lavora ai fianchi e da Roma non trapela nulla. Fattore che non fa altro che sedimentare la rabbia di una piazza stufa. All’ombra del Colosseo silenzio più totale, ma le notizie da fuori fioccano. I Friedkin hanno comprato l’Everton: altra benzina sul fuoco. Con una squadra in più – i texani possiedono anche il Cannes – la Roma come sarà gestita?
La Souloukou ha detto e rassicurato a più riprese che non cambierà nulla. I tifosi, però, vogliono che qualcosa cambi: continuare a dire alla piazza che la lupa è una priorità, quando poi negli ultimi tre anni finisce sempre al sesto posto, è difficile da credere. Ci sono – come consolazione – le due finali europee in altrettanti anni con un’impresa sfiorata quest’anno.
Per la “folla giallorossa”, però, non è abbastanza. Il popolo vuole la Champions: arrivare tra le prime quattro. Questo è l’imperativo per il momento. Oltre a capire qualcosa sul futuro. Impera – in correlazione a tutto questo – la tematica legata al nuovo stadio. Roma Capitale ha chiarito di essere dalla parte dei Friedkin, i quali però devono presentare il progetto di fattibilità. Ancora non è arrivato nulla.
La paura più grande per il popolo romanista è tornare, come già è accaduto con Pallotta, con un pugno di mosche in mano. Anche in tal caso c’è una verità: ovvero che i Friedkin hanno trovato difficoltà nel mettere in atto i rilevamenti utili alla progettazione a causa dei ricorsi accolti dal TAR del Lazio da parte dei residenti di Pietralata.
Le operazioni, dunque, hanno subìto un rallentamento. A settembre, tuttavia, dovrebbe esserci la consegna dei documenti. Qualcosa si muove, ma non tutto. I tifosi hanno la voce per urlare, ma anche l’ira per battere i pugni sul tavolo. Deve arrivare un segnale forte, e non è detto che il mercato in questo senso non possa subire un’accelerata, anche perchè più lento di così è francamente difficile.
Ci sono i conti, le scadenze e gli accordi con la UEFA. Discorsi da azienda. Il tifoso tifa ed esulta, vorrebbe solo tornare a sorridere. Se i sorrisi non glieli può dare il campo, a causa della pausa estiva, spera almeno in qualche consolazione dell’ultim’ora. Un colpo alla Dybala, un nuovo Colosseo quadrato in festa. Perchè l’emozione non può passare soltanto dalla vena di De Rossi, per quanto possa essere un vanto, servono le fondamenta di un futuro che sembra ancora troppo lontano.