Orgoglio Nazionale. L’Italia è passata agli ottavi grazie a un colpo di coda firmato Mattia Zaccagni, segno che non tutto è perduto. Anzi, tutto ricomincia adesso. Talvolta basta un clic, un momento, l’azione più giusta. È arrivata ieri, con le speranze al minimo, grazie a un gol alla Del Piero che però non cancella i fantasmi del passato.
Quelli che hanno visto in campo, fino al 90esimo e oltre, una Nazionale imballata, timorosa e senza idee di gioco. Il gol è arrivato nel finale, ma la partita poteva finire in maniera diversa se Donnarumma non fosse stato in partita anche contro i croati. Le sue mani ci hanno tenuto aggrappati alla competizione, dandoci il diritto di crederci ancora. Senza sbagliare, se possibile.
Zaccagni “salva” l’Italia
Errare è umano, perseverare è diabolico. Diciamo, senza esitazione né timore di smentita, che Spalletti ha perseverato in alcune scelte che non hanno premiato. Se parlare dal divano è facile, allora tanto vale affidarsi a qualcuno che sul divano c’è stato poco e oggi siede – seppur metaforicamente – in panchina accanto al CT.
Stiamo parlando dell’attuale capo delegazione azzurro, Gianluigi Buffon, colui che ha preso il posto di Gianluca Vialli. Non proprio uno qualsiasi, per capirci quello che Mancini (Commissario Tecnico azzurro nell’impresa di Wembley) ha definito il fulcro per arrivare alla vittoria finale. In altre parole: senza Vialli, la Nazionale Italiana non avrebbe vinto gli scorsi Europei. Sul dischetto del rigore, al momento decisivo, non c’è andato lui. Le sue parole, tuttavia, infarcite da insegnamenti che valgono una vita, hanno fatto la differenza.
Che fine ha fatto El Shaarawy?
Buffon non è chiamato a fare come Vialli, anche perchè sarebbe impossibile, ma dice la sua con cognizione. Anche perchè le analisi calcistiche restano il suo pane quotidiano. Sebbene abbia appeso gli scarpini al chiodo recentemente. L’ex portiere bianconero, infatti, è colui che ha incoronato Zaccagni prima ancora che Spalletti lo facesse giocare. È stato convocato in azzurro al posto di Orsolini, scelta che – oggi – con il senno del poi si è rivelata vincente. Ma il parere di Buffon aveva inciso in tempi non sospetti.
L’ex estremo difensore, successivamente, si è espresso anche su un altro giocatore: Stephan El Shaarawy. Attaccante giallorosso che ha trascinato la Roma verso la sua rinascita: una nuova era, targata DDR, che porta anche la sua firma. A tal proposito Buffon lo ha definito: “Una certezza anche in azzurro”.
Il riscatto del Faraone
Allora perchè non si è ancora visto in campo? Specialmente in partite come quelle contro Croazia e Spagna, in cui l’Italia è apparsa leggermente sulle gambe, dove serviva sparigliare le carte con estro e velocità. Il Faraone, ex Milan, è maestro in questo e l’ha dimostrato più volte. Se la differenza, in questo Europeo, la stanno facendo i subentrati dalla panchina (Zaccagni docet), il popolo romanista – e non solo – aspetta il riscatto del Faraone.