Florent Ghisolfi sta spingendo al fine di concretizzare più operazioni possibili in vista del prossimo 30 giugno, quando finirà ufficialmente la stagione e inizierà il calciomercato oltre ad una nuova annata per la Roma: tra queste trattative quella per Arnaud Bodart. Nel mentre, le pratiche più importanti – come l’adeguamento contrattuale di Mile Svilar – sono già state ultimate. Il portiere serbo aggiunge un anno al suo contratto (scadrà nel giugno 2027) e aumenta sensibilmente il suo ingaggio: da 700 a 1,5 milioni di euro, poco più del doppio. Ora però bisogna chiudere anche la trattativa riguardante il numero 12 della Roma, il vice, che secondo le ultime voci dovrebbe essere proprio Bodart.
Gli aggiornamenti dei giorni precedenti, in questo senso, erano più ottimistici, dato che sembrava pressoché fatta anche quest’ultima operazione. Il nome individuato per sostituire Rui Patrício, prossimo a lasciare Trigoria, sembrava proprio ricadere sul numero uno dello Standard Liegi. Col giocatore che sembrava avere il profilo più adatto a vestire la maglietta della Roma ma accettando, allo stesso tempo, lo scomodo ruolo di secondo portiere. Bodart, quindi, e non Timon Wellenreuther del Feyenoord, l’altro nome accostato ai giallorossi per affiancarsi a Svilar, titolare inamovibile. Ma rispetto ai giorni scorsi qualche quotidiano ha invitato alla calma. Non c’è ancora la fumata bianca.
Quest’oggi Il Messaggero non si sbilancia e insiste nel parlare di un semplice interessamento della Roma per il portiere belga. Lo stesso Corriere della Sera non è troppo dissimile. E riporta che non si è arrivati ad una conclusione definitiva della trattativa tra i due club. Insomma, le società stanno dialogando e valutando ogni dettaglio del negoziato. Non sembrano esserci particolari problemi circa il prezzo del giocatore. D’altro canto, qualche titubanza permane a riguardo della formula del trasferimento. Nel senso che la Roma vorrebbe Bodart attraverso un prestito più o meno oneroso mentre lo Standard se ne priverebbe nel prossimo calciomercato solamente a titolo definitivo .
Per quanto riguarda Bodart, interessante qualche dettaglio che sta emergendo in queste ore sulla sua storia familiare. Difatti, suo zio Gilbert, fu anche lui un portiere di buon livello. E militò persino in Italia, quando all’epoca il campionato italiano rappresentava ancora il meglio del calcio mondiale. Bodart, zio, vestì le maglie di Brescia e Ravenna tra la fine dei ’90 e il 2001. Una militanza che potrebbe invogliare il nipote a seguire le stesse orme. Con la differenza, però, che la piazza capitolina gli garantirebbe maggior prestigio rispetto a quella lombarda o emiliana, dove zio Gilbert giocò tra i pali.