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Roma, Mile Svilar aspetta il rinnovo intanto guarda gli Europei da casa. Il motivo

La domanda sorge spontanea: come mai uno come Svilar, numero uno nella Roma, non è stato convocato agli Europei?

 

Detta così sembra davvero un paradosso: Mile Svilar, punto fermo della Roma per quanto riguarda la posizione di portiere, gli Europei può viverli solamente da spettatore nonostante a Trigoria sia praticamente una delle poche certezze su cui può contare Daniele De Rossi. E la cosa lascia alquanto sconcertati, soprattutto perché l’estremo giallorosso ha già dimostrato in campo europeo – nell’ultima Europa League – di sapere il fatto suo. Ma allora perché non convocarlo con la rispettiva nazionale? Una domanda a cui hanno cercato di dare una risposta in tanti, la sua stessa federazione compreso. Quindi la scoperta, al termine delle ricerche, della triste verità.

A marzo, infatti, Domenico Tedesco – commissario tecnico del Belgio – aveva contattato il dipartimento legale della federazione al fine di verificare la possibilità di affidare i guantoni della nazionale proprio al giocatore romanista. Ciò in virtù del fatto che Svilar è in possesso del doppio passaporto: ha sia quello belga sia quello serbo, perché nato ad Anversa da genitori d’origine serbe. In poche parole, c’è da scegliere da che parte stare, se con la nazionale del paese natale oppure con quella dei genitori. In realtà, una prima decisione Mile l’aveva già maturata durante il periodo giovanile, quando aderì alla federazione del suo paese di nascita.

Il percorso con la Serbia iniziò nel 2014, quando lui militava nella selezione under 15. Da lì in poi eccolo passare da una categoria giovanile all’altra, fino all’approdo in under 21. Da quel momento in poi sceglie di passare tra i ranghi della federazione belga, salvo poi rivedere in seguito – ancora una volta – la decisione. Infine il ripensamento decisivo dovuto probabilmente al fatto che alcuni amici, coi quali era cresciuto, in quel momento militavano con la selezione del Belgio. Il padre stesso provò a convincerlo senza però trovare ascolto nel ragazzo.

Il problema è che, in base al regolamento FIFA, non si può cambiare la squadra nazionale più di una volta. Ovviamente il discorso riguarda la nazionale maggiore. E con la Serbia, nel 2021, Svilar ha giocato un tempo in un test amichevole contro il Qatar. Un solo gettone di presenza – seppur in gara non ufficiale – bastante per privarlo della possibilità di passare definitivamente nel Belgio. Questo il motivo per cui Svialar, essenziale nella Roma, è semplice spettatore interessato agli Europei di Germania. In futuro tutto dipenderà dal tecnico della Serbia Dragan Stojkovic: questa volta non l’ha convocato per via del rifiuto iniziale, ma non è da escludere lo faccia dalle prossime edizioni.

Giulio Benatti
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