La telefonata con De Rossi c’è stata. Il tecnico giallorosso si è preso qualche giorno di vacanza, lontano da Roma con moglie e figli, per staccare la spina. Non è mancata, tuttavia, la chiamata del Gallo. Non era in campagna, ma lo squillo lo ha sentito ugualmente DDR che ha parlato in maniera fitta e determinata con il centravanti Andrea Belotti.
L’ex Fiorentina, di proprietà della Roma, voleva capire se ci fosse ancora spazio per lui. La risposta è stata categorica: no. De Rossi punta su altri e cerca di farlo capire all’attaccante nella maniera più diplomatica possibile. Non resta altro che trovare una soluzione alternativa. L’ideale, per la Roma, sarebbe piazzare il calciatore a Como: la squadra allenata da Cesc Fabregas è neo promossa in Serie A e può fare grandi cose in prospettiva.
Non rimane altro che convincere il calciatore. La verità è che Belotti si sente ancora pronto per poter dare di più. In altre parole vorrebbe giocare le coppe europee. L’interesse di Fiorentina e Bologna lo aveva galvanizzato, ma entrambe le compagini sembrerebbero aver virato su altro. Quindi non resta che fare i conti con la realtà: o la corte di Fabregas, oppure un anno sabbatico.
Nel senso che la Roma non manda via nessuno, ma l’unica via possibile è aspettare l’interesse di qualche altra concorrente. Anche all’estero. Se non dovesse arrivare, il Gallo rischia di fare un’altra annata ai margini di un progetto tecnico. Rimanere nella Capitale significa essere un esubero. La Roma spera di risolvere la questione entro il prossimo 30 giugno, così da avere anche i soldi per appianare il divario con la UEFA rispetto al settlement agreement.
La priorità, al momento, è solo questa. Belotti, nel frattempo, si gode l’estate e pensa a cosa fare. Il primo luglio si avvicina e, per allora, dovrà dare una risposta: il dilemma, però, non è più fra restare a Roma o andare fuori. Il Gallo sta pensando se – e quanto – valga la pena accettare il Como. L’unica, fino ad ora, proposta concreta di mercato.
La compagine lombarda, fra le altre cose, lo metterebbe al centro del progetto. La sua esperienza, per una neo promossa, è oro. Proprio da questo – e dalla base solida di 5 milioni più bonus – dovrà ripartire l’ex Torino per cercare di capire che tipo di futuro lo attende. Sicuramente lontano dalla Capitale.