Un amore sconfinato che ha fatto fondere le sue due grandi passioni: la musica e la Roma, tanto che molte sue canzoni fanno riferimento alla “Magica”. Fin da bambino ha frequentato lo stadio, con le lacrime pronte a scendere per un gol dei propri beniamini. E poi la canzone per lo scudetto del 2001 “Ancora e Ancora“, ma anche quella scritta per ringraziare Daniele De Rossi il giorno dell’addio alla Roma, con quella promessa, mantenuta da DDR, di rivedersi presto sul prato dell’Olimpico. Lui è Brusco, nome d’arte di Giovanni Miraldi, amatissimo tra i tifosi giallorossi. Si è raccontato in esclusiva ai microfoni di RomaForever.it spaziando dai ricordi di infanzia, alla Roma attuale, senza dimenticare di fare riferimento alla musica, trovando un punto d’incontro con il calcio. “La musica è cambiata, come il calcio del resto. A fare i professori si potrebbe dire che in tutte e due ha perso valore il sentimento a scapito del business”, ha commentato.
Allo stadio fin da bambino
Sappiamo bene che sei un grande tifoso della Roma: com’è nata la tua passione? Chi te l’ha trasmessa? Cosa ha rappresentato e cosa rappresenta per te la tua squadra del cuore?
Da che mi ricordi sono sempre stato romanista, ma tifoso vero. Di quei bambini che piangono per i risultati negativi e che piangono lacrime di commozione per un gol allo stadio. A trasmettermi la passione è stato più che altro mio cugino, mio padre ci portava allo stadio ma era un tifoso moderato.
Da pochi giorni abbiamo festeggiato i 23 anni dal nostro ultimo scudetto. Tu hai dedicato proprio a quei momenti una canzone. Che ricordi hai di quella giornata? Come hai festeggiato e che emozioni hai vissuto?
La canzone per lo scudetto si chiama Ancora e Ancora e sono molto contento che tanti tifosi legano in qualche modo la mia voce a quel ricordo meraviglioso e purtroppo così lontano nel tempo. Ero abbonato in Nord da qualche anno ma per scaramanzia non andai allo stadio il 17 giugno e vidi la partita a casa con il mio migliore amico, che porello è dell’Inter (scherza ndr).
Quella canzone per De Rossi e la felicità di ritrovarlo
Daniele De Rossi oggi è allenatore della Roma, ma noi tifosi sappiamo cosa ha rappresentato per questa squadra e per questa città negli ultimi 20 anni. Come vedi il suo percorso sulla panchina giallorossa e come prospetti il suo futuro in queste vesti?
Il giorno del suo addio da giocatore ho scritto e pubblicato una canzone che si chiama Grazie Danie in cui canto “dai che se vedemo presto e sarà come è sempre stato in uno stadio nuovo o in questo con te a strillá a bordo prato”. Pensa quanto posso essere felice che ci sia lui in panchina…
De Rossi ha sostituito Mourinho che sicuramente è stato un allenatore che ha lasciato il segno nei cuori dei tifosi con la conquista della Conference, riavvicinando molto i tifosi allo stadio e trascinando ancora di più la curva sud. Da tifoso, ti sei sentito anche tu più coinvolto dopo il suo arrivo e i suoi risultati?
Mourinho resterà nella nostra storia. Io però non riesco ad affezionarmi a chiunque passi da Roma. Deve trattarsi veramente di qualcuno di speciale con cui sento di condividere qualcosa. Nel calcio di oggi fatico, e comunque la Roma viene prima di tutti.
Qual è stato il tuo idolo e qual è stata, negli anni, la Roma che ti ha appassionato di più?
Da bambino Pruzzo e Bruno Conti su tutti. Poi , avevo 10 anni, dopo le sofferenze di Liverpool e Lecce ci ho messo un po’ a ritornare allo stadio. La Roma di Zeman e poi quella di Capello chi le ha vissute non può non amarle. Veri idoli non ne ho…ma in vita mia solo una persona mi ha fatto gioire trecento volte….
Questo è un periodo di fermento per il calciomercato che è sempre un tema caldo in estate: chi ti piacerebbe che arrivasse a Roma? Ultimamente si parla molto di Chiesa e Morata: vorresti vederli in giallorosso? E quali altri nomi , secondo te, possono aiutare a crescere la squadra?
Non parlo di calciomercato. Soffri per la Roma che gioca vabbè…ma pure leggendo gli articoli fantasiosi di questi giorni mi pare un martirio che non merito.
La musica e la Roma
Spesso hai coniugato, con le tue canzoni, la tua passione per la Roma con quella per la musica: quando è iniziata? Cosa ha rappresentato per te la musica e quando hai capito che potevi vivere di questo?
La musica per me è una missione. Spiegarlo non è facile….è qualcosa che abbraccia tutta la mia vita, tutta ogni mia giornata. E quindi parlo di quello che vivo con più sentimento. Ovviamente anche della Magica.
Un po’ come il calcio anche la musica è cambiata negli anni. Cosa è stato secondo te ad averla modificata e cosa ne pensi di quella attuale, rispetto a quella con la quale sei cresciuto tu.
La musica è cambiata, come il calcio del resto. A fare i professori si potrebbe dire che in tutte e due ha perso valore il sentimento a scapito del business. Tuttavia il calcio continua ad appassionare milioni di persone, è un business che in qualche modo ancora funziona, la musica invece è diventata di scarso interesse, tanto è che la si ascolta gratis ormai.
Quali sono i giovani talenti musicali e del calcio che secondo te possono fare tanta strada?
Della musica non te lo so dire. Anche perché non seguo chi segue il successo, seguo chi mi piace e spesso si tratta di sconosciuti. Nel calcio rimanendo a Roma spero che alcuni primavera come Pagano e Pisilli possano crescere e affermarsi. Veniamo da una lunga tradizione di capitani provenienti dalle giovanili spero possa continuare ancora a lungo.
Il futuro
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Quest’anno ho pubblicato 3 canzoni e arriverà un album, il mio dodicesimo. Ho tantissime date da qui ad ottobre, posso dire di essere in tour da quando è arrivato Aldair praticamente, giocatore che amo alla follia. Ah dimenticavo: Il 5 luglio uscirà un nuovo singolo che si chiama “Tutta Vita” e che canto insieme ad Emilio Stella, uno di quei cantautori che come ti dicevo prima adoro e che ancora in pochi conoscono.
Dunque, un periodo pieno per il cantante romano che si gode l’estate tra tour e un nuovo singolo, in attesa di una prossima stagione della Roma tutta da vivere.
E un tifoso vero come lui non può che concludere la nostra intervista con un: “Daje forte e Forza Roma!”