Simone Perrotta ha concesso una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. L’ex centrocampista giallorosso ha toccato diversi temi, come quello relativo al ruolo di Lorenzo Pellegrini e al suo essere “diverso” da Davide Frattesi. Perrotta è un idolo dei tifosi della Roma e con la maglia giallorossa ha giocato fra il 2004 e il 2013, conquistando anche due Coppe Italia – nel 2007 e nel 2008 – e una Supercoppa Italiana nel 2007. Nell’edizione della Coppa Italia 2006-2007 Perrotta vinse anche il titolo di capocannoniere con 4 gol.
Con la maglia giallorossa Perrotta mise a segno complessivamente 48 gol in 327 presenze. Il calciatore venne acquistato dal Chievo e nel 2006 si laureò – da assoluto protagonista – Campione del Mondo con la Nazionale ai Mondiali in Germania con Marcello Lippi in panchina.
Luciano Spalletti ebbe un ruolo decisivo nella carriera di Perrotta, spostandolo di ruolo e facendolo giocare come trequartista di interdizione. Nel corso dell’intervista odierna, l’ex centrocampista giallorosso ha accennato anche a questo aspetto e alla “genialità” di Spalletti nell’intravedere alcuni aspetti prima di altri.
Simone Perrotta ha parlato anche della Nazionale italiana impegnata proprio in questi giorni agli Europei tedeschi. Gli Azzurri hanno sconfitto l’Albania 2-1 all’esordio e giovedì sera affronteranno la Spagna nel secondo impegno del Gruppo B. Lunedì prossimo, poi, terzo e ultimo impegno del girone contro la Croazia.
Contro l’Albania sono partiti titolari anche il romanista Lorenzo Pellegrini e Davide Frattesi. Perrotta ha parlato di loro delle differenze che intercorrono fra i due calciatori.
Ecco le sue parole alla Gazzetta dello Sport: “Pellegrini è diverso da Frattesi, più 10 vero, gli piace avere la palla nei piedi – come Scamacca ovviamente è diverso da Totti, anche se hanno una cosa in comune: se gli lasci mezzo metro ti ammazzano con il tiro. Gianluca deve tirar fuori i difensori creando spazio per Frattesi, che però non può aspettare solo il lavoro del centravanti, ma con i suoi inserimenti deve creare imbarazzo alla difesa. Totti giocava su queste indecisioni, ci andava a nozze“.